Il futuro di Asis, Uez prende tempo
Serra: «Ottima gestione, proseguiamo». Merler: «Una struttura che non serve»
In attesa della presentazione in consiglio di mercoledì prossimo, si anima il dibattito a Palazzo Thun sullo studio comparativo dei modelli gestionali degli impianti sportivi e sul destino di Asis. «Valuteremo» si limita a dire l’assessore allo sport Tiziano Uez. «Andiamo avanti così, con qualche correttivo» è l’invito di Paolo Serra (Pd), mentre Andrea Merler (Civica Trentina) vuole cambiare strada.
TRENTO Alla presentazione dello studio comparativo in consiglio comunale manca ancora una settimana (l’appuntamento è fissato per mercoledì prossimo). Ma chi ha già letto, almeno in parte, il documento firmato dalla società Paragon advisory sui modelli di gestione degli impianti sportivi di Trento (Corriere del Trentino di ieri) qualche valutazione l’ha già elaborata. Con — ovviamente — ampie diversità di vedute tra gli esponenti di maggioranza e opposizione. Ma anche all’interno degli stessi schieramenti, come sempre succede quando a Palazzo Thun si parla di sport e, soprattutto, di Asis (l’azienda speciale che si occupa della gestione degli impianti sportivi cittadini).
«Quello che ci è stato consegnato dai consulenti — si limita a dire l’assessore comunale allo sport Tiziano Uez — è un bel documento». Nessuna riflessione sul contenuto, per ora. «Aspettiamo — mette le mani avanti l’esponente autonomista — che lo studio venga presentato in Aula. Poi valuteremo come muoverci». Con tempi comunque non troppo larghi: il consiglio dovrà individuare un indirizzo per Asis entro la fine dell’anno (il 31 dicembre scade infatti il contratto di servizio).
«Lo studio elaborato dalla società Paragon — osserva Paolo Serra, presidente della commissione consiliare sport — tratteggia un quadro positivo per l’azienda speciale. In questi anni molti hanno dipinto Asis come un “mostro”. Invece, da rilevazioni esterne al capoluogo, si scopre che siamo di fronte a una buona gestione. Questo dimostra che l’idea di rendere autonomo dal Comune il servizio di gestione degli impianti è stata vincente». Di più: «Questo documento toglie voce a tutti coloro che hanno usato e usano Asis per criticare il Comune».
L’incognita rimane però il destino futuro della gestione degli impianti sportivi. I consulenti, nel documento consegnato ai vertici dell’amministrazione, individuano tre possibili vie, «spingendo» però sul mantenimento del modello Asis, pur con qualche necessario correttivo. «Abbiamo una struttura che funziona. Smantellarla non sarebbe una buona idea» commenta Serra. Che ammette: «Certo, dei correttivi si possono trovare. Ad esempio, si può capire se ci sono dei margini per affidare la gestione delle piccole strutture sportive alle associazioni. Ma si dovrà capire anche come prevedere degli introiti per l’attività di Asis, che oggi come ricorda il documento è legata soprattutto all’aspetto di manutenzione». Un obiettivo che, secondo il presidente della commissione, potrebbe essere raggiunto «con l’organizzazione di corsi». Sfruttando un passaggio: «La costruzione del nuovo impianto natatorio potrebbe diventare l’occasione per avviare un ragionamento sugli ambiti di azione dell’azienda speciale».
Invita al cambiamento invece Andrea Merler. «Asis — spiega subito il capogruppo della Civica Trentina — non è una società nata per fare utili». Poi Merler punta il dito sulla situazione cittadina: «Mi chiedo se per gestire lo sport di Trento siano necessari una commissione, un assessore, un consiglio di amministrazione e un direttore di Asis. Mi pare troppo». E sul futuro avverte: «Posto che l’internalizzazione dei servizi non è una strada percorribile, credo si dovrebbe andare verso una nuova realtà con una nuova veste giuridica, magari affidando qualche struttura alle società e dando in locazione gli impianti più grandi a realtà economiche significative. Ma sono sicuro che alla fine, per la logica del “tirare a campare”, si andrà avanti così».
Intanto, la questione Asis sarà affrontata questa sera nella riunione di maggioranza convocata dal sindaco.