Corriere del Trentino

«Non parlo bene Datemi i soldi»

La cassiera: pensavo fosse uno studente, poi ha mostrato il foglio. Una testimone: era armato

- D. R.

Tentata rapina ieri all’ufficio postale di Cognola. Un rapinatore si è presentato con un biglietto e ha detto: «Non parlo italiano». Sul foglio c’era scritto: «Datemi i soldi».

TRENTO «Pensavo fosse uno studente, era in fila con gli altri clienti, aveva un casco in testa ed era vestito con una tuta da operaio. Quando è arrivato allo sportello, mi ha detto che non parlava l’italiano e mi ha allungato un foglio. Ho letto solo le prime righe e ho capito».

È ancora scossa Wanda Lucca, ma trova la forza e il coraggio di raccontare quei momenti di tensione e paura, ieri mattina, poco dopo mezzogiorn­o, nel suo ufficio postale di Cognola. Un rapinatore solitario si è presentato allo sportello e ha chiesto di consegnare tutti i soldi della cassa. Ma non lo ha fatto con le minacce, non ha neppure mostrato la pistola, che forse teneva in una delle due mani guantate, semi nascosta dietro alla schiena. Ha presentato un biglietto. Poi, quando la cassiera, gli ha spiegato che per i soldi serviva tempo, è subito scappato, senza nulla. Non ha atteso neppure qualche minuto. È andato via a mani vuote. Forse, spaventato dalla collega della cassiera, che si era precipitat­a al telefono per chiamare la polizia.

Un disperato, sicurament­e non un profession­ista. È un rapinatore improvvisa­to, allo sbaraglio, quello che ieri mattina si è presentato alle Poste di Cognola. Prima d’ora non era mai accaduto. La cronaca in passato ha raccontato di qualche bandito inesperto e maldestro, ma lui ieri si è davvero distinto tra tutti. Un malvivente gentiluomo, forse più impaurito delle stesse impiegate che si sono trovate faccia a faccia con lui.

L’uomo, secondo una prima ricostruzi­one, è entrato nell’ufficio insieme ad altri clienti verso mezzogiorn­o. Ha atteso paziente il suo turno poi si è rivolto ad una delle due impiegate presenti all’interno dell’ufficio. «Sono spagnolo, non parlo italiano» sono le uniche cose che ha detto. Poi ha preso un biglietto e l’ha infilato sotto il vetro dello sportello. Poche parole, ma chiare: «Non voglio fare male a nessuno, consegnate­mi i soldi». Una frase breve, ma eloquente, scritta a mano in stampatell­o.

«Non ho capito subito» spiega Wanda che in questi giorni è anche la responsabi­le dell’ufficio perché il direttore è assente. Il volto travisato dal casco e da una mascherina da cantiere sulla bocca, il giovane sembra fosse armato, ma non ha neppure tentato di mostrare la pistola. Non ha minacciato nessuno. «Non siamo sicure che avesse la pistola — continua l’impiegata — ma la mia collega l’ha notata, è sicura all’80%. Lui comunque non l’ha mostrata, io gli ho spiegato che per prendere i soldi serve tempo, nel frattempo la mia collega mi ha detto che avrebbe subito chiamato la polizia. A quel punto è scappato, forse a piedi». L’uomo, temendo forse di essere preso, si è subito dileguato. Forse in sella ad una moto, visto che indossava il casco, che aveva lasciato fuori dall’ufficio. L’allarme è stato immediato e sul posto sono subito intervenut­i i carabinier­i della compagnia di Trento, ma al loro arrivo del rapinatore non c’era più traccia. Sono così scattati i controlli e sono stati predispost­i posti di blocco ovunque. Nel frattempo i militari hanno anche acquisito i filmati delle telecamere di sorveglian­za. Poco dopo le 13 nell’ufficio postale è tornata la tranquilli­tà, ma Wanda è ancora un po’ scossa. «In trent’anni di lavoro non mi era mai accaduto prima, è da quattro anni che lavoro qui, ma non è mai successo niente».

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(Foto Rensi) Wanda Lucca, l’impiegata che ieri era allo sportello delle Poste di Cognola. Un rapinatore solitario ha tentato il colpo, poi è fuggito senza nulla
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Scossa

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