Profughi, 39 revoche nel 2016 I richiedenti arrestati sono stati tre
TRENTO Sono stati 39 i richiedenti asilo a cui nel 2016 è stata revocata l’accoglienza per violazioni. In dodici casi le revoche sono state notificate alla questura. Tre gli arresti.
I dati sono stati diffusi dall’assessore alle politiche sociali Luca Zeni, rispondendo a un’interrogazione presentata da Maurizio Fugatti (Lega nord). Nella sua risposta, Zeni analizza nel dettaglio le revoche. In sostanza, in undici casi i provvedimenti sono stati motivati da comportamento violento «con gli altri beneficiari» (quattro in appartamento e sette in strutture collettive), 14 casi hanno avuto alla base un comportamento minaccioso e ingiurioso con gli operatori dell’ente gestore. Ancora: nove casi riguardano revoche per aver ospitato terzi senza autorizzazione scritta dell’ente gestore, mentre tre casi di revoca sono stati notificati per detenuti (due in appartamento e uno in struttura collettiva). Infine, due casi sono legati alla mancata partecipazione alle iniziative concordate con l’ente gestore per la gestione dell’alloggio e la convivenza comunitaria. La revoca dell’accoglienza, precisa Zeni nella risposta, ha effetto dal momento della sua comunicazione all’interessato.
Ancora, rispondendo alle domande del consigliere del Carroccio che chiedeva in particolare se è vero che dopo l’espulsione dal centro di accoglienza i richiedenti asilo vengano lasciati a piede libero, l’assessore chiarisce che l’uscita dalle strutture «non comporta una limitazione della libera circolazione delle persone, salvo decisione diversa dell’autorità giudiziaria». «La Provincia — prosegue — è tenuta a esercitare le azioni disciplinari per l’osservanza delle disposizioni che regolano l’accoglienza. Il controllo del territorio e delle persone spetta alle forze dell’ordine». Infine, Zeni informa che sono state tre le persone arrestate «e il motivo non è formalmente comunicato alla Provincia».