Papilloma virus, vaccinato il 59%
Trentino a metà classifica in Italia. Ioppi: proteggetevi
TRENTO «Il vaccino anti papilloma virus (Hpv) è utilissimo. Anche perché i tumori al collo dell’utero sono in aumento, per via delle abitudini di vita e sessuali». Marco Ioppi, ginecologo e presidente dell’Ordine dei medici trentini, fornisce alcune precisazioni di carattere sanitario in merito alla questione toccata dalla trasmissione Report, su Raitre. In Trentino, come riportato dai dati ministeriali sul Corriere della Sera di ieri, la copertura è al 59,2%, poco al di sopra della media italiana (56,3%). Dieci regioni — in testa la Toscana con il 73,2% — fanno meglio. In coda l’Alto Adige con il 27,8%.
«In generale — esordisce Ioppi — direi che il vaccino è ritenuto un fattore protettivo, a beneficio non solo delle femmine ma anche dei maschi, per contrastare i tumori all’apparato genitale e al cavo orale, dato che il virus è ubiquitario». Il presidente dell’Ordine dei medici valuta le cifre sulla copertura. «L’avvio della diffusione del vaccino è stato stentato. Anche perché viene offerto alle ragazze di 12 anni, essendo una protezione da applicare prima dell’inizio delle attività sessuali. Ma questa soglia di età è calcolata sulla popolazione americana, che ha abitudini diverse. Nella nostra realtà in quel periodo di vita le famiglie hanno preoccupazioni diverse. A parte ciò, molte mamme hanno cominciato a seguire le indicazioni dei pediatri».
Secondo Ioppi quindi la risposta al vaccino in provincia è positiva. Il presidente dell’Ordine non entra nel merito delle polemiche su Report. La trasmissione, che si è attirata le critiche delle autorità sanitarie e di numerosi esponenti politici (ricevendo la difesa dei 5 stelle), è partita da un reclamo di ricercatori indipendenti danesi, a sua volta raccolto da un organismo di vigilanza. Per Sigfrido Ranucci, curatore del programma dopo l’addio di Milena Gabanelli, «la farmacovigilanza non funziona».
La ministra Lorenzin tuttavia ha parlato di «grave disinformazione». «Si è passati — continua Ioppi — dall’andare a denigrare i vaccini nella loro interezza a parlare ora di aspetti collaterali. Siamo di fronte a una posizione ideologica. Si dimentica che i vaccini hanno salvato innumerevoli vite umane. Nel caso collegato al papilloma, notiamo un aumento dei tumori al collo dell’utero. Si può spiegare con una correlazione con il cambiamento delle abitudini sessuali».