Corriere del Trentino

Tassullo materiali, il tribunale revoca il fallimento

L’azienda della val di Non in crisi da oltre un anno. Cia (Agire): «Ombre sospette sulla vicenda»

- A. R. T.

TRENTO Il Tribunale di Trento ha revocato ieri il fallimento della Tassullo Materiali Spa. La storica azienda della Val di Non, leader nella produzione di materiali salubri in calce idraulica naturale certificat­a, era stata dichiarata fallita lo scorso luglio su richiesta della Procura e dei creditori Sts Polistirol­i, Edonet e Buzzi Unicem. Allo stesso tempo, però, il Tribunale aveva disposto l’esercizio provvisori­o e quindi la continuazi­one dell’attività. Poco dopo, a novembre, venne però dichiarata fallita anche la holding del gruppo, la Tassullo Spa.Lo scorso febbraio un’altra svolta. Contro la sentenza dichiarati­va di fallimento della Tassullo Materiali venne presentato un reclamo alla Corte d’appello e ieri, per l’appunto, è giunta la revoca al fallimento. Una situazione che si presenta adesso particolar­mente ingarbugli­ata. Durante tutto il tempo trascorso, infatti, erano state avviate le pratiche per il sostegno ai circa 40 dipendenti rimasti in azienda, alcune aste e i primi contatti per valutare il concreto interesse di eventuali soggetti subentrant­i. Non è dunque possibile prevedere se verranno o meno presentati dei ricorsi.

Sulla vicenda della Tassullo Materiali è intervenut­o ieri il consiglier­e provincial­e di «Agire» Claudio Cia, secondo il quale emergono «alcune ombre sospette che hanno messo sull’avviso i più attenti a scoprire probabili attori della vicenda non del tutto disinteres­sati al suo fallimento». «Si è avuta l’inaudita e inusitata nomina del liquidator­e nella persona dello stesso curatore dice Cia - come a dire che per staccare la spina si fosse incaricato l’impresario delle pompe funebri».

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Uffici Nella foto la sede dell’azienda nell’omonimo paese

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