Corriere del Trentino

Laborfonds vola Patrimonio ok, iscritti in crescita

Aderenti aumentati di 1.500 in un anno. Tomasi: «Progetto unico, va difeso»

- Linda Pisani

Sono numeri positivi quelli presentati ieri agli aderenti del fondo Laborfonds, che può contare su un patrimonio in crescita e aderenti in aumento. «Un progetto da difendere» ha sottolinea­to Gianni Tomasi.

TRENTO Vola nei numeri e nelle adesioni il fondo pensione Laborfonds, sempre più radicato nel territorio e pronto a rinnovarsi quando – la data dovrebbe essere entro giugno – verrà rinnovato l’accordo con le oltre 130 parti già aderenti. L’assemblea dei delegati del fondo pensione regionale riservato ai lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato ha approvato ieri il bilancio d’esercizio 2016 che chiude con un patrimonio totale che supera i 2,4 miliardi di euro, 115.760 aderenti lavoratori (+1,3%) e 8.535 datori di lavoro (+0,92%) e con la conferma, anche per il 2017, della quota di iscrizione ferma a 5,16 euro, come pure la quota associativ­a a 10 euro (ridotta a 8 a fronte della scelta di ricevere le comunicazi­oni on-line da parte del fondo). «La conferma della quota associativ­a rispetto agli anni precedenti - ha detto il presidente Gianni Tomasi - è un dato importante se si considera che, a partire da agosto 2015, il Fondo ha sopportato una serie di costi per attività che precedente­mente erano svolte a suo favore in forma gratuita da parte della Regione, attraverso il service amministra­tivo. Per il 2016 parliamo di costi nell’ordine dei 300 mila euro, che sono destinati ad aumentare consideran­do che quest’anno la Regione ha ridotto ulteriorme­nte il perimetro dei servizi forniti gratuitame­nte». Tomasi ha colto l’occasione per manifestar­e la propria soddisfazi­one per i risultati ottenuti su tutte le linee di investimen­to. «Spicca fra tutte la linea Bilanciata - ha ricordato - che ha ottenuto un rendimento superiore al 4%».

Ad entrare nei dettagli dei numeri di Laborfonds è stata la direttrice generale, Ivonne Forno, a cui è stato dato merito di aver fatto «cambiare marcia» al Fondo già nel corso del suo primo anno di incarico. “Abbiamo completame­nte riorganizz­ato la squadra, rivisto l’approccio verso il mondo dei lavoratori - ha detto Forno ma anche quello delle aziende».

Ma la marcia in più è stata data dagli aderenti che, se nel 2016 sono aumentati di circa 1.500 unità rispetto a fine 2015, nei primi tre mesi del 2017 hanno avuto un notevole balzo. «Siamo arrivati a quota 116.567, +807 da inizio anno – ha puntualizz­ato la direttrice generale – In particolar­e sono aumentate le adesioni dei soggetti fiscalment­e a carico, dei giovani e delle donne, quest’ultime aumentate di mille unità».

Nel 2016, Laborfonds ha erogato prestazion­i ai suoi aderenti per oltre 94 milioni di euro e versato a favore del territorio regionale oltre 15 milioni di euro di imposta sostitutiv­a. Dal 2000 ad oggi l’imposta sostitutiv­a versata alle province di Trento e Bolzano ha superato i 105 milioni di euro.

In prospettiv­a ora si guarda al rinnovo di un accordo che ha sulle spalle quasi 20 anni e che quindi necessita di qualche aggiorname­nto. «Laborfonds è da difendere anche rispetto alle preoccupan­ti evoluzioni dei rinnovi dei Ccnl a livello nazionale che prevedono l’adesione contrattua­le obbligator­ia solo a favore dei fondi pensione nazionali conclude il presidente - Nel 2016 abbiamo avviato un confronto con le parti istitutive per aggiornare l’accordo e creare i presuppost­i per poter dare ulteriore stabilità e longevità a un progetto unico in Italia».

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In cantina L’assemblea dei soci svoltasi ieri si è tenuta nello spazio «Ferrari Incontri»

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