Morto Dongilli, fondò il premio «Rigoni Stern»
Fondò il premio Rigoni Stern. La scuola e la difesa dei più deboli
TRENTO Lutto nel mondo della cultura trentina. Si è spento all’improvviso all’età di 64 anni Osvaldo Dongilli, presidente del circolo culturale Ars Venandi e vicepresidente del premio «Mario Rigoni Stern».
Nato nel 1953 a Lethbridge, in Canada, da genitori trentini, Dongilli era tornato con loro nella terra d’origine quando aveva una decina d’anni. Con la famiglia ha vissuto prima a Riva del Garda e poi a Tenno, dove il padre faceva l’operaio e la madre aveva aperto un piccolo negozio di alimentari.
Dopo essersi laureato in Architettura, Dongilli aveva seguito la strada dell’insegnamento diventando vicepreside dell’istituto tecnico «Giacomo Floriani» di Riva del Garda. Forte e sempre alimentata è stata la passione per la politica, avviata in maniera attiva con l’adesione a Democrazia proletaria e proseguita nel gruppo dei Democratici di sinistra di Riva del Garda di cui diventò segretario. Dongilli venne poi eletto vicesindaco di Tenno e successivamente proseguì la militanza con i Ds e successivamente anche con il Partito democratico.
Profondo è stato poi il suo contributo in ambito culturale. Tra i fondatori di Ars Venandi, circolo culturale nato nell’ambito della caccia, proprio la passione per la natura, la letteratura e la storia lo avevano portato a instaurare uno stretto legame di amicizia con Mario Rigoni Stern, insieme ai figli del quale ha istituito un importante premio letterario a lui dedicato in seguito alla scomparsa del celebre autore.
«Osvaldo è uno spirito critico e lo ha sempre esercitato senza riguardo — lo ricordano la figlia Annalia e il compagno Simone Casalini, entrambi giornalisti del Corriere del Trentino — In politica come nella vita si è sempre attenuto al principio di libertà senza mai avere riguardo per i ruoli o l’opportunità. Credeva nella politica come momento collettivo di emancipazione e nella scuola come luogo di costituzione del cittadino che lui interpretava in particolare come difesa dei più deboli. Era contrario alla scuola selettiva perché riteneva che così facendo si penalizzavano solo i destini degli ultimi. I bravi sono bravi a prescindere, non ne avrebbero risentito. Pur essendo un amante della polemica, in lui non era mai un atteggiamento fine a se stesso ma piuttosto una forma di riguardo per l’impegno politico e civile che ha sempre perseguito senza mai reclamare nulla per sé».
Il direttore del Muse Michele Lanzinger ricorda Dongilli come «un uomo dalla cultura molto ampia e di grande umanità». «Aveva una grande passione per l’arte venatoria — prosegue la guida del museo delle scienze di Trento — ma anche per la tutela dell’ambiente e del mondo naturale». Un legame nato «nell’ambito del mondo culturale» che anche negli ultimi giorni li stava portando a organizzare degli appuntamenti in comune.
«Un grande amico che terrò per sempre nel cuore, con il quale abbiamo affrontato e superato tante difficoltà» è il pensiero sentito di Marco Zeni, ex direttore di Vita Trentina e cofondatore con Dongilli di Ars Venandi. «Tante le sue iniziative nel campo culturale e venatorio» continua Zeni, ricordando l’amico anche come uno dei «capisaldi» del premio letterario per la narrativa «Giacomo Rosini» che ha annoverato tra i concorrenti dei rappresentanti di tutte le lingue dell’arco alpino.
«È stato anche consigliere prima e vicepresidente poi dell’associazione cacciatori, importante banco di prova nella promozione delle sue attività e idee — continua Zeni — Una sfida che aveva affrontato con grande slancio». Tra le iniziative organizzate nell’ambito del mondo venatorio anche l’organizzazione della domenica di pellegrinaggio alla Sacra Edicola del cacciatore in Val d’Ambiez, bassorilievo realizzato da don Luciano Carnessali. «È una grande perdita — dice Matteo Rensi, vicepresidente dell’Associazione cacciatori — Se ne va una figura capace di far conoscere il mondo della caccia anche all’esterno, facendo leva sulla cultura». I funerali si terranno mercoledì alle 14,30 nella chiesa parrocchiale di Villa Del Monte, frazione di Tenno.