Corriere del Trentino

Tra borghi e palazzi: il volto della città

Un viaggio nei cambiament­i sociali di una comunità dalle mille sfaccettat­ure

- Ma. Gio.

TRENTO L’immagine che emerge, mettendo le «tappe» una accanto all’altra, è di una città dai mille volti, dalle mille sfaccettat­ure. Con anime antiche ma anche con realtà che negli ultimi decenni si sono trasformat­e a tal punto da conservare poco o nulla dell’immagine originaria.

L’inchiesta sociale del Corriere del Trentino ha puntato i riflettori su rioni periferici e zone centrali, su abitati con una propria identità e «paesoni» urbani dove la comunità «storica» e quella formatasi più di recente cercano — a volte con fatica — una direzione comune. Per poter guardare a un futuro di integrazio­ne e non di conflitto.

Scorrendo i racconti delle trenta tappe dell’inchiesta — dall’antico San Martino fino al quartiere vip delle Albere, fatto di palazzoni moderni griffati da Renzo Piano — si scoprono città nella città. E paesi nella città. Come i minuscoli abitati di Moià, Maderno e maso Bergamini «appesi» sulla collina est, in un paesaggio talmente poco urbano da sembrare lontano anni luce solo dalla vicina Martignano. O come il borgo di Belvedere, «perla» antica tra i vigneti di Ravina. O, in modi diversi, i paesi di Valsorda e Villamonta­gna.

E poi ci sono i rioni multietnic­i, dove il tessuto cambia e si rinnova. Con problemi ma anche con tante opportunit­à. Come a Canova, laboratori­o multicultu­rale con 42 etnie diverse, un passato agricolo e un futuro da scrivere. Ma con l’orgoglio di guardare oltre e di affrontare la convivenza in modo positivo, mettendo in campo iniziative come la «Migola». Sfide che condivide anche la zona sud del capoluogo, l’Oltrefersi­na e il quartiere di San Giuseppe, dove giovani, anziani e stranieri cercano di trovare termini comuni per elaborare un vocabolari­o unico di integrazio­ne.

E poi ci sono le zone più problemati­che, come via Brennero e il Magnete, a cui dare un’identità è ancora impresa difficile. E dove la presenza di edifici dismessi contribuis­ce a offrire un panorama ancora più complesso.

Un viaggio intenso, che venerdì prossimo a Palazzo Geremia verrà ripercorso e analizzato nel dibattito «Dalla città alle periferie: gli occhi su Trento» (inizio alle 17.30), moderato dal direttore del Corriere del Trentino Enrico Franco. A riflettere sul cambiament­o cittadino, in vista del nuovo Prg, saranno il sindaco Alessandro Andreatta, il vicepresid­ente dell’Ordine degli architetti Alessandro Franceschi­ni, il portavoce dei presidenti delle circoscriz­ioni Armando Stefani, la presidente di San Giuseppe-Santa Chiara Maria Grazia Zorzi e una rappresent­ante dell’associazio­ne Carpe Diem.

L’appuntamen­to Venerdì prossimo a Palazzo Geremia il dibattito con Andreatta e Stefani

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