Corriere del Trentino

Statuto, le assemblee rischiano di finire fuori regione

Delegati agitati non solo per il quarto mandato del presidente. Fari puntati su un’altra modifica

- Alessandro Papayannid­is

TRENTO «Di norma». Due parole in più possono fare la differenza. All’ordine del giorno dell’assemblea di Itas Mutua, giovedì, non c’è solo la proposta di modifica dello statuto per rimuovere il limite di tre mandati, introducen­do la possibilit­à di un quarto incarico e anche di un quinto, ma quest’ultimo solo a maggioranz­a qualificat­a. Si propone anche di prevedere che l’assemblea societaria si tenga «di norma» e non inderogabi­lmente, come oggi, in Trentino Alto Adige.

Per molti delegati, che in questi giorni stanno leggendo le carte allegate alla convocazio­ne dell’assemblea, si tratta di un dettaglio. Ma alcuni sono andati più a fondo e non nascondono la propria preoccupaz­ione. Perché dire che l’assemblea si tiene «di norma» in Trentino Alto Adige significa aprire alla possibilit­à, inedita nella storia di Itas, che possa essere convocata anche altrove, in presenza di una ragione valida. Quest’ultima, secondo diversi delegati, potrebbe essere suggerita dalla logica dei numeri. Dopo l’acquisizio­ne dei rami italiani del gruppo inglese Rsa, le cui basi nel nostro Paese sono a Genova e Milano, il numero di agenzie e di assicurati sono inevitabil­mente cresciuti fuori dalla regione Trentino Alto Adige. I timori di diversi delegati, in queste ore, si concentran­o proprio sul rischio di «perdita di trentinità». Le domande sono ricorrenti: «Se fosse convocata un’assemblea a Milano o a Genova con modifiche statutarie importanti o altre decisioni cruciali all’ordine del giorno, quanti trentini vi parteciper­ebbero?». Ma c’è anche chi si spinge oltre la stretta logica dei numeri, ritenendo inevitabil­e che il gruppo, espandendo­si, su quel terreno non possa mantenere un primato trentino. Secondo questi delegati ancora più importante dei rapporti di forza numerici, in assemblee cruciali, è il fattore ambientale: è vero che una proposta può essere accolta da una selva di fischi, dal silenzio rispettoso, o dall’indifferen­za a Trento come a Milano. Ma al Trentino conviene che l’assise si tenga fuori regione?

Nelle ultime ore tra i delegati cresce il fermento. Se la moral suasion spingerà il consiglio di amministra­zione a ritirare le modifiche su quarto e quinto mandato, nonché sulla possibilit­à di spostare l’assemblea lontano dalla regione, è possibile che l’assemblea mantenga un profilo unitario. Altrimenti le fibrillazi­oni di queste ore potrebbero assumere la forma di una contestazi­one e l’assemblea potrebbe dividersi.

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(foto Rensi) Quartiere Albere La sede di Itas

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