Cda unico, reazione fredda al vertice dei musei
Lanzinger (Muse) e Maraniello (Mart) non si sbilanciano. Primerano (Diocesano) rinnova le critiche
TRENTO «Non c’è un disegno, non c’è un’analisi. Sono molto amareggiata. Si continua a cambiare così». Domenica Primerano, direttrice del Museo Diocesano, legge così la nuova virata dell’assessore provinciale Tiziano Mellarini e della maggioranza di centrosinistra autonomista sulla riforma della cultura. Attendisti sono invece Michele Lanzinger e Gianfranco Maraniello, direttori di Muse e Mart.
La formula
Per la terza volta in tre anni, Mellarini, spinto dal Pd, torna a proporre la razionalizzazione dei musei trentini con l’istituzione di un consiglio di amministrazione unico per Muse, Mart, Buonconsiglio e Museo degli usi e costumi della gente trentina. L’azione politica del Pd ha spezzato l’asse tra l’assessore e Walter Viola, consigliere di Progetto Trentino, che aveva proposto (inizialmente convincendo l’assessore) il mantenimento dei cda di Muse, Mart e Museo degli usi e costumi della gente trentina, con l’aggiunta di un board anche per il Buonconsiglio. Inoltre veniva introdotto un coordinamento tra i musei provinciali e gli altri, affidati ai presidenti dei musei e guidato dallo stesso assessore.
Il Pd, però, ha coinvolto Patt, Upt e Ual e, in una riunione di maggioranza, ha riportato Mellarini sul cda unico, proponendo però di mantenere il raccordo tra musei provinciali e non, suggerito da Viola. «Mi sembra — dice Primerano — che anche questa evoluzione non nasca da una consultazione degli operatori del settore. Mi chiedo se vi sia veramente la volontà di costruire un sistema dei musei trentini, come viene dichiarato. È chiaro che i grandi musei non hanno bisogno del sistema, mentre ne hanno bisogno i più piccoli. La proposta di Viola prendeva atto con buon senso che esiste già una legge che prevede una collaborazione tra i direttori e che, con l’aggiunta del raccordo dei musei attraverso i presidenti, poteva rappresentare un punto di partenza per costruire una reale collaborazione. Anche recentemente, invece, abbiamo avuto esempi di come questa collaborazione non superi la prova dei fatti, come avvenuto nella comunicazione della mostra su Fogolino al Buonconsiglio e su quella, che terremo al Diocesano, su Francesco Verla». Primerano pone poi un interrogativo metodologico: «Visto che il disegno è cambiato nuovamente, ora si riapriranno le consultazioni in commissione? Noi siamo stati interpellati su un disegno di legge che prevedeva i poli museali. Avremo la possibilità di dire la nostra?».
Aspettano invece che il cda unico assuma una qualsiasi forma prima di valutarlo le guide dei grandi musei trentini. Poco più di un mese fa Michele Lanzinger, direttore del Muse, aveva spiegato che «il cda unico non nega che la nozione di polo museale possa riemergere in termini di progettualità strategica, su basi diverse» (Corriere del Trentino del 14 marzo, ndr) e adesso chiarisce che «la questione riguarda la governance e quindi noi direttori non c’entriamo». Della stessa opinione è Gianfranco Maraniello, direttore del Mart, il quale sottolinea che «per poter valutare e commentare è prima importante capire di cosa si occuperà il consiglio di amministrazione unico, quante volte si riunirà e quali obiettivi dovrà raggiungere». «La discussione al momento riguarda molto il livello politico — conclude — E da tecnico credo non sia ancora una mia competenza esprimere un giudizio».