BORGO SACCO, IL PUNTO DELL’APT FONDAMENTALE PER I CICLISTI
Ho letto «di striscio» le polemiche riguardanti la mancata realizzazione di un punto d’informazione dell’Azienda di promozione turistica di Rovereto (casetta in legno) nella piazza di Borgo Sacco, un servizio apprezzato per tutti coloro, e sono molti, che transitano sulla ciclabile. Sull’argomento, l’anno scorso, in occasione della partecipazione dell’Apt della Vallagarina alla fiera del turismo culturale di Firenze, con uno stand condiviso assieme al Muse, scrissi un documento avente come titolo «Ciclabile della cultura e della storia» con riferimento alla ciclabile che attraversa la nostra valle. Ne riporto uno breve stralcio: «La ciclabile che attraversa la Vallagarina con tutte le sue possibili diramazioni può essere immaginata come un sistema attraverso il quale circolano la storia, i molteplici racconti che narrano la vita e le relazioni di tante generazioni di uomini che hanno abitato la valle, la natura di un territorio che offre paesaggi, flora e fauna particolari, prodotti gastronomici. Immaginare il territorio con le sue ricchezze storiche, scientifiche, ambientali e artistiche attraverso un cordone (sempre più utilizzato da italiani e stranieri ) come la ciclabile che unisce Trento, Rovereto e tutti i Comuni della Vallagarina attraverso un percorso che permette di evidenziare, oltre a Castel Beseno, i castelli della desta Adige, le chiese barocche, i palazzi nobiliari, la Rovereto dei filatoi, del Mart, del Museo della Guerra, del Museo Civico, le piste dei Dinosauri (a cui rimettere mano), gli insediamenti della Grande Guerra sullo Zugna e non solo, l’isola di Sant’Andrea a Loppio con i suoi resti bizantino medievali, la città del velluto di Ala con i suoi palazzi del ’600, le biblioteche tra le più ricche e antiche d’Italia e così via». La piazza di Borgo Sacco, la più bella di Rovereto probabilmente, è uno snodo fondamentale, la porta ideale della città per le migliaia di ciclisti che pedalano in primavera, estate e autunno. Un punto di documentazione e informazione qui diventa allora utile e fondamentale per tutti gli attori del turismo cittadino. Gli argomenti che ne impediscono la realizzazione mi sembrano debolissimi e autolesionisti, comunque superabili. La casetta in legno esteticamente non è compatibile? Si pensi a un’altra soluzione più confacente, tenendo ben presente che se c’è qualcosa di esteticamente incompatibile per i centri storici di qualsiasi città è l’insieme delle automobili parcheggiate. A tale proposito, se l’ostacolo nascosto fosse proprio la rinuncia a qualche posto auto, non occorre ricordare che un grande parcheggio, con percorso pedonale, esiste proprio alle spalle della piazza. Varrebbe la pena discutere e concordare con gli esercenti un passaggio della ciclabile nella stessa piazza. Non si ha un’idea di quanti cappuccini consumano i ciclisti tedeschi. Dario di Blasi, ROVERETO
Caro di Blasi,
Ritengo appropriato il suo intervento perché prova a uscire dalla sterile polemiche legata alla casetta di legno nella piazza di Borgo Sacco, per aprire uno sguardo sulle grandi potenzialità che si sviluppano lungo la ciclabile che scende da Trento.
In questi anni, lo ammetto candidamente, non mi ero mai accorto dei ricami paesaggistico-culturali che accompagnano i ciclisti lungo il fiume Adige: vederli fissati uno in fila all’altro fanno un certo effetto, ovviamente positivo. Sprecare una simile ricchezza sarebbe pertanto un’assurdità.
Se allora si provasse a guardare il punto informazione di Borgo Sacco sotto questo punto vista — ovvero come a uno snodo di collegamento e promozione delle peculiarità di Rovereto e della Vallagarina — probabilmente si riuscirebbe a superare facilmente l’attuale diatriba tra favorevoli e contrari. A volte il fine giustifica i mezzi.