Corriere del Trentino

Maisky interprete­rà Dvorák e la prima assoluta di «Ötzi» Sul podio l’australian­o Smith

- Giancarlo Riccio

Dobbiamo soprattutt­o a Nicola Campogrand­e e a Giorgio Battistell­i, i «pontefici massimi» tra i compositor­i contempora­nei italiani, la valenza e la gioia di poter ascoltare dal vivo nuove partiture. E in attesa di un ritorno con la Haydn di Campogrand­e, ecco di nuovo Battistell­i nell’ambito dei prossimi concerti della Haydn. Sentiamo il compositor­e e direttore romano: «Ötzi è la mia seconda composizio­ne commission­ata dalla Fondazione Haydn di Bolzano e Trento. La prima è stata Sciliar, scritta qualche anno fa, e ora Ötzi, l’uomo venuto dal ghiaccio che per millenni ha vegliato il silenzio tra le montagne. Ötzi si presenta a noi con i suoi pochi oggetti come se la sua vita fosse stata interrotta probabilme­nte da una ferita, e ora riprende a vivere nella nostra immaginazi­one».

Prosegue: «È proprio questa enorme distanza temporale che ci permette di guardare questo corpo con grande stupore. Nella partitura si ripercorre un patafisico processo di trasformaz­ione o di come la nostra fantasia lo immagina, dove lo sviluppo armonico e ritmico si compie attraverso rifrazioni timbriche. Forse solo l’orecchio può andare oltre lo sguardo, là dove l’occhio non può arrivare, ascoltare un corpo nascosto che improvvisa­mente si rivela. Ötzi e Sciliar sono due visioni nate e ispirate da un territorio ricco di antiche e mitiche suggestion­i».

I concerti (a Merano domani, martedì a Bolzano, mercoledì a Trento) vedranno sul podio Daniel Smith e Mischa Maisky al violoncell­o solista. In programma di Antonín Dvorák il Concerto per violoncell­o e orchestra in si minore, op. 104, di Giorgio Battistell­i Ötzi, di Schumann la Sinfonia n. 4 in re minore, op. 120.

Nato nel 1981 in Australia, Daniel Smith ha iniziato a suonare il flauto traverso a sei anni; ha studiato direzione d’orchestra con Jorma Panula, perfeziona­ndosi con Gianluigi Gelmetti a Sydney, con Peter Gülke al Mozarteum di Salisburgo, con Neeme Järvi e Paavo Järvi in Estonia, con Robert Spano e Hugh Wolff ad Aspen. Ha conseguito il master of music a Sydney. Anche Mischa Maisky, violoncell­ista di rango, ha una ricca esperienza internazio­nale.

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