Ubriachi sulle piste da sci, multe raddoppiate
Sciatori indisciplinati, aumentano le violazioni penali. Ascione: «Incidenti in lieve calo»
TRENTO Sanzioni amministrative in calo, ma multe per ubriachezza molesta raddoppiate rispetto all’anno precedente. È uno dei dati che emerge dal bilancio del lavoro della polizia nelle località sciistiche del Trentino per la stagione 2016/2017, un’annata da oltre 54 milioni di passaggi sulle piste, che ha visto impegnati gli agenti in 4.867 soccorsi, il 2% in meno dello stesso periodo della stagione precedente. Fra le cause degli incidenti, in aumento (+900%) le collisioni con ostacoli, reti o protezioni, dovute principalmente alla minor quantità di neve, che aumenta il rischio di cadute accidentali con il pericolo di fuoriuscita dalla pista. Il quadro è stato descritto ieri mattina dal capo della squadra mobile Salvatore Ascione: «Anche quest’anno il trend è stato positivo — ha spiegato il vicequestore — c’è stata una leggera diminuzione degli incidenti sulle piste da sci e questo ha portato anche a un calo delle sanzioni amministrative per i comportamenti degli sciatori». I soccorsi effettuati, infatti, sono stati 113 in meno rispetto all’anno scorso: diminuiti sia gli incidenti che hanno visto coinvolti sciatori (4.026 a fronte dei 4.079 dell’anno precedente), che quelli toccati agli snowboarder (690 invece che 764). In maniera analoga si sono ridotte anche le violazioni amministrative, da 142 a 98: di queste, 30 sono state elevate per ubriachezza molesta, il doppio rispetto all’anno precedente. «I dati nel complesso sono positivi — aggiunge Ascione — perché in tutti questi anni è stata fatta una campagna molto forte nei confronti dei fruitori delle piste da sci che ha portato i frutti sperati». Sono raddoppiate invece, rispetto alla scorsa stagione, le violazioni penali: le persone indagate per reati vari (furto, omissione di soccorso, esercizio abusivo della professione, resistenza a un pubblico ufficiale) sono salite da 6 a 14.Gli agenti della polizia, nelle sedici località sciistiche in cui hanno concentrato la propria attività, hanno identificato 9.580 persone, delle quali 3.725 straniere (il 6% in più). Fra le cause principali degli incidenti al primo posto permangono quelle accidentali (3.521), in diminuzione del 6% rispetto al 2015/2016, seguite dagli scontri con altri sportivi (696, + 13%), dagli urti contro gli ostacoli (da 19 a 196) e dai sinistri nell’ambito degli impianti di risalita (35 casi). Gli interventi con l’elisoccorso
sono stati 19 in più, 103 a fronte degli 84 dell’anno scorso. Il tutto in un contesto di 54,4 milioni di passaggi sulle piste e di quasi 4,8 milioni di primi ingressi ai tornelli (123.792 in più). Il trend dei soccorsi, inoltre, si è mantenuto pressoché costante negli ultimi dieci anni: dai 4.039 della stagione 2007/2008 hanno continuato ad aumentare fino al picco di 5.148 nel 2010/2011 per poi ridiscendere sotto quota 4.000 l’anno successivo e risalire fino ai 4.980 della scorsa annata. «Si tratta di normali curve di oscillazione» osserva Ascione. Anche quest’anno, infine, una persona è deceduta: un fuori pista è stato fatale per Irvano Stombelli, ingegnere ventisettenne di Cremona, morto sulle piste di Bellamonte dove era in vacanza.