Il Book Festival segue la verità con Maraini e Ovadia
Caldonazzo, torna dal 15 al 18 giugno la manifestazione culturale Tra gli ospiti Pivetti, Maraini, Ovadia. E un focus su Giulio Regeni
Tra arte e incontri con gli autori, spettacoli, musica e poesia, l’attenzione viva attorno ai temi di attualità senza perdere di vista i valori della memoria, e con una sempre più vivace sezione dedicata ai più piccoli, tra il 15 e il 18 giugno torna a Caldonazzo TrentinoBookFestival. Una settima edizione che, in un tempo in cui fake news e post-verità sono all’ordine del giorno, invita alla riflessione all’insegna del titolo Nei dintorni della verità. Cosa rimane di oggettivo in un’epoca di bufale, dicerie e disinformazione. Un fine settimana lungo - sostenuto da istituzioni e fondazioni provinciali, dalla promozione turistica locale e dalla cooperazione - che pone al centro il libro e le sue infinite declinazioni, nella convinzione che, come scrive Amos Oz, «mentre gli uomini vanno e vengono, nascono e muoiono, i libri invece godono di eternità».
Anche se il giovedì, come ormai da tradizione, ci sarà un «fuori programma» — con l’apertura di alcune mostre, come quella delle biblioteche della Valsugana e dei lavori del liceo artistico Depero di Rovereto, e la presentazione di tre libri di carattere storico — l’inaugurazione ufficiale della manifestazione è in programma venerdì 16 alle 16.30 presso il bar Centrale di Caldonazzo. Subito dopo, con Massimo Libardi si darà spazio a Un libro, una città. Eco incontra Tomasi di Lampedusa e sfida Rigoni Stern, temendo Calvino. «Un libro, una città», l’iniziativa nata nell’ambito della candidatura di Trento a Capitale della cultura 2018, raggiunge infatti il BookFestival con le semifinali della sfida tra i quattro titoli più votati dai lettori: Le città invisibili di Calvino, Il nome della rosa di Eco, Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa e Il sergente nella
neve di Rigoni Stern. Il vincitore sarà proclamato invece durante le Feste Vigiliane.
A seguire, prendendo spunto da Karl Kraus che, alla vigilia della Grande Guerra, afferma: «Il nazionalismo è un fiotto in cui ogni altro pensiero affoga», Gad Lerner affronta i «nazionalismi» del presente, tra protezionismo, dazi doganali, muri, autarchia, Brexit, dichiarazioni di Trump. La serata prosegue con una duplice proposta alle 20.30. In piazza Municipio ci sarà Alessandra Sardoni in dialogo con Renzo Maria Grosselli su «Irresponsabili»: il potere italiano e la pretesa dell’innocenza, mentre al teatro S. Sisto sarà messo in scena lo spettacolo Un sacchetto di biglie.
Conclusione della serata (21.30, Corte Trapp) con la Lettura scenica di “Smith & Wesson” di Alessandro Baricco. Musiche di
Ennio Morricone.
Il giorno successivo, il calendario s’infittisce, ma sicuramente sono da non perdere i due eventi serali: alle 20.30 presso la Casa della cultura, Antonella Beccaria racconterà il suo «Morire al Cairo»: i troppi perché sulla fine di Giulio Regeni. Beccaria e Gigi Marcucci «hanno condotto un’inchiesta approfondita e rigorosa, scavando in Italia e in Egitto, per cercare di portare chiarezza in questa oscura vicenda».
Alle 21.30, poi l’«Aloha!» del Ruggito del coniglio echeggerà nella Corte Trapp, supportato dall’ironia di Antonello Dose. Nel programma della giornata, da menzionare anche il caso letterario Medusa (12.15, Blue Coffee) di Luca Bernardi, Dacia Maraini con L’amore rubato. Le molte facce della violenza sulle donne (15.30 Corte Trapp). Tbf Junior, ospiterà sabato, tra gli altri, Bruno Tognolini con Il tamburo nascosto (15.30, Parco centrale).
E ancora per la gioia dei bambini, la domenica si aprirà con Adriano Vianini (10.45, Bar Centrale) e Filotondo, libro di canzoni illustrate, mentre con Vivian Lamarque (11, Blue Coffee) si varcheranno gli spazi della poesia, prendendo le mosse dalla sua prima silloge, Teresino del 1981, e fino alla sua produzione contemporanea.
Tra gli apprezzati salti pindarici del Festival non poteva mancare l’ormai mitica allegria delle
Funne di Daone (12.15, Casa della Cultura), mentre la forte presenza di Moni Ovadia si potrà apprezzare attraverso due momenti successivi: alle 15.45 al Palazzetto in dialogo con Enrico Franco, direttore del Corriere di Bologna, Corriere del Trentino e dell’Alto Adige, lo scrittore interverrà su Il coniglio Hitler e il cilindro del demagogo, un libro in cui «raccoglie le storie senza tempo di reietti e viaggiatori». Alle 20.30, invece, Ovadia al teatro proporrà Leggere Dante: il coraggio di assumere il proprio destino, con lettura del canto XXVI dell’Inferno, su musiche dal vivo di tradizione greco-ottomana. Da menzionare anche l’incontro con Veronica Pivetti e il suo Mai all’altezza. Come sentirsi sempre inadeguata e felice (18, piazza Municipio) in cui l’autrice «ricorda i traumi di una vita con verve irresistibile».
E la conclusione di TrentinoBookFestival (21.30, piazza Municipio) sarà con Ma che colpa abbiamo noi. Come il rock ha cambiato le nostre vite, liberamente tratto da Sarà una bella società di Shel Shapiro e Edmondo Berselli. In un coinvolgente mix narrativo-musicale, Riccardo Gadotti lega tra loro alcuni dei brani che hanno fatto la storia del rock, esecuzione a cura dei Car Wash.
Il tema Bufale e disinformazione nel mirino La sfida Attese le semifinali di «Un libro, una città»