Diatec, si cambia Lorenzetti annuncia la rivoluzione
L’allenatore e il futuro: «Cambierà molto, punteremo ancora sui giovani». Ieri la festa in piazza Pasi
TRENTO Il mini-ritiro di Borgo, il debutto al PalaTrento contro Vibo Valentia, la finale di Coppa Italia a Milano e l’approdo in finale scudetto, quello con la capriola per intenderci. Di momenti emozionanti, nella stagione appena conclusa, la prima sulla panchina di Trento, Angelo Lorenzetti ne annovera più d’uno. Ma non dimentica la débâcle di Tours e «qualche partita esterna in cui non siamo riusciti a far vedere quanto sapevamo fare». Certo, essere sceso in campo ieri per gara 4 di finale scudetto sarebbe stato meglio, ma quella chiusa domenica è stata un’annata che l’ha reso «orgoglioso». E il futuro, di certo, sarà diverso. «Cambierà tantissimo lo staff — ammette il tecnico — ed eventuali distacchi importanti peseranno».
Insomma, la Trentino volley non sarà la stessa. Ecco perché ieri sera, in piazza Pasi, si sono radunati in tanti per salutare i propri beniamini. Di sicuro lasceranno il gruppo Dario Simoni e lo scoutman Ivan Contrario per accasarsi, pare, a Modena. Ma anche il fisioterapista Davide Lama, per motivi familiari. Sicuro partente, fra i giocatori, Tiziano Mazzone, che ieri ha salutato anche dai social (diverse le offerte da club di SuperLega e A2), ma anche gli opposti non saranno più gli stessi. Per Nelli si vocifera di Padova o Modena, Stokr era tornato con un contratto annuale. L’arrivo di Luca Vettori dall’Azimut pare sia solo da ufficializzare. Lungo l’A22 correrebbe anche il nuovo scoutman Roberto Ciamarra, forse non Matteo Piano: «La società l’aveva cercato l’anno scorso, ma non tutti gli anni i desideri sono uguali» chiosa Lorenzetti. Tradotto, i nomi papabili potrebbero essere altri (Kozamernik o Eder, campione olimpico). «L’idea è di continuare a puntare sui giovani — osserva l’allenatore — ma anche la presenza di giocatori che hanno vissuto momenti impegnativi a livello agonistico potrebbe essere importante». In partenza anche Daniele Mazzone, Solè (al Taubatè, in Brasile) e Tine Urnaut (in posto 4 fra i corteggiati ci sarebbero Kovacevic e Cebulj, «con un occhio al budget»). «Ci sono dei contratti in essere (Lanza, Colaci, Giannelli, Antonov, Chiappa, ndr) — precisa Lorenzetti —, si tratta di capire se si possano considerare la base da cui ripartire o se sia il momento del cambiamento».
Anche se si avvicenderanno gli interpreti, lo spartito della Diatec potrebbe non variare troppo: «La pallavolo va verso la velocità — osserva Lorenzetti — un gioco veloce, meno marcabile, sarà anche il nostro, dovremo cucirlo addosso agli atleti». Per la prossima stagione il tecnico marchigiano lavorerà per una maggiore efficienza, in cambiopalla, «in copertura e per una gestione della pipe più tranquilla», in fase break «per migliorare la battuta, incidere sulle carenze in ricezione e intraprendere un percorso orientato alla potenza e alla riduzione degli errori». Guardando indietro, «darei 10 a Trento come ambiente, misurato e capace di guardare al domani — conclude Lorenzetti, che oggi compie 53 anni —. È qualcosa che si sente nella società, in palestra, nel gruppo».