Corriere del Trentino

Donne e bimbi L’odissea di 31 profughi

Trentuno migranti in Trentino. Appello delle associazio­ni: reagite all’indifferen­za

- Parola

Trentuno profughi, di cui 9 mamme e 11 bimbi, sono arrivati l’altro ieri notte a Trento. Le associazio­ni: «Reagite all’indifferen­za».

TRENTO Sono quasi tutti donne con bambini i trentuno migranti arrivati ieri notte a Trento, sbarcati a Salerno insieme ad altri 990 profughi e subito ripartiti in pullman diretti a vari centri di accoglienz­a. Dopo aver passato la notte nel centro di via Al Desert di Trento, i migranti hanno trovato ospitalità in gran parte alla residenza «Adige», alla Vela, tranne una coppia che è stata trasferita alla residenza «Viote».

Ad oggi Piazza Dante ha in affitto «circa 130 appartamen­ti — spiega Pierluigi La Spada, direttore del Cinformi — con un incremento medio di circa sette o otto appartamen­ti al mese». «La velocità e l’efficienza con cui i nuovi arrivati sono stati accolti, pur in tarda nottata — sottolinea la responsabi­le della prima accoglienz­a, Elena Rinaldi — fa capire che il sistema dell’accoglienz­a trentina funziona bene».

Il gruppo arrivato nella notte è composto da 9 mamme con 11 bambini, una coppia senza figli e altre 9 donne, provenient­i da Costa d’Avorio, Guinea, Nigeria e Marocco. I bambini sono molto piccoli, dai pochi mesi ai sei anni, e in media hanno due anni. «Di solito chiediamo che ci vengano assegnate donne con figli» spiega La Spada. Dei 990 sbarcati, dopo una traversata in cui ha perso la vita un bambino di tre anni, circa due terzi erano uomini. «All’arrivo erano molto provati dal viaggio — racconta La Spada — ma non presentava­no particolar­i problemi, dato che la prima assistenza medica viene fornita appena dopo lo sbarco».

È bastata una trentina di minuti agli operatori del centro di prima accoglienz­a per mettere a disposizio­ne dei nuovi arrivati docce, cibo e letti nei prefabbric­ati dell’hub di via Al Desert. «L’accoglienz­a è stata molto positiva — spiega Rinaldi — aiutata dal fatto che, nella ripartizio­ne dei migranti fra i vari centri, cerchiamo di preservare non solo le famiglie, ma anche i legami di amicizia che i profughi, soprattutt­o le donne sole, stringono fra loro».

Il «sistema trentino» di accoglienz­a dei profughi, basato su una distribuzi­one capillare sul territorio di piccoli gruppi di richiedent­i asilo, ha incontrato negli ultimi mesi alcune resistenze, specialmen­te là dove alcuni amministra­tori comunali non hanno messo a disposizio­ne le strutture necessarie all’accoglienz­a. «Su 177 comuni, circa 120 non ospitano migranti — afferma La Spada — ma capisco che trovare alloggi non sia sempre facile». I dati ad oggi raccontano di 1.571 profughi in Trentino, in linea con la quota di 1.700 assegnata alla Provincia, lo 0,9% dei richiedent­i asilo su base nazionale. Nei primi quattro mesi del 2017, il Trentino ha accolto 335 migranti, contro i 152 dei primi mesi dello scorso anno.

Intanto un appello all’accoglienz­a viene lanciato da Progetto volontari 2011 (Trento), Progetto accoglienz­a Sant’Antonio, Comitato Non laviamocen­e le mani (Rovereto), Volontari Cognola-Martignano, Volontari Valsugana, Rete Radié Resch Trentino: «Reagite all’indifferen­za, sostenete i richiedent­i asilo e i rifugiati nel loro processo di riscatto della povertà», scrivono le associazio­ni. «Telefonate a Cinformi — continuano — per sapere dove abitano i richiedent­i asilo più vicini a voi e magari chiedete il numero di cellulare dell’operatore o dell’operatrice che li segue. Fatevi accompagna­re nella loro casa, incontrate­li e parlate con loro: scoprirete le stesse attese dei nostri giovani. E quando li incrociate per strada, guardateli negli occhi e salutateli. Chiedete risposte concrete ai vostri amministra­tori. Ricordate ai vostri sindaci che tutto quello che viene negato alla dignità dei più poveri, italiani e stranieri senza distinzion­e, avrà l’effetto di diminuire la coesione sociale delle nostre comunità».

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La prima visita La Croce rossa ha prestato le prime cure ai trentuno richiedent­i protezione internazio­nale giunti in Trentino nella notte tra martedì e mercoledì

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