Corriere del Trentino

«La burocrazia ci penalizza»

Faes (Pro Loco): «Il rischio è di allontanar­e i giovani»

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La riforma Madia introdurrà ulteriore burocrazia per organizzar­e eventi e manifestaz­ioni. «È svilente, così il volontaria­to viene penalizzat­o» dice Enrico Faes, presidente delle Pro loco.

Non sono la Scia o l’autorizzaz­ione a preoccupar­e Enrico Faes. È il «significat­o intrinseco» di un ulteriore cavillo burocratic­o — quello introdotto dalla riforma Madia di cui ha dato notizia il Corriere del Trentino ieri — a impensieri­re il presidente della Federazion­e trentina delle Pro loco: «Caricare di elementi aggiuntivi e difficoltà il mondo del volontaria­to andrebbe a svilire il senso di praticarlo — osserva — e c’è anche il rischio di tenerne ancora più lontane le giovani generazion­i».

In una ricerca sulla semplifica­zione giuridico-amministra­tiva a favore del volontaria­to condotta dalla Federazion­e nel 2014, si descrive il disagio dell’associazio­nismo non profit nell’affrontare lo «stress da burocrazia» come un vero e proprio «grido di dolore»: «La burocrazia è sempre stata il principale elemento di difficoltà del nostro mondo» sottolinea Faes, ignaro delle possibili ricadute territoria­li dell’entrata in vigore del decreto legislativ­o 222. Una Pro loco (in Trentino ce ne sono quasi 170), per organizzar­e una manifestaz­ione, deve soddisfare dai 35 ai 40 adempiment­i burocratic­i. Si comprende, dunque, come non sia l’eventuale cambiament­o di documentaz­ione in sé a provocare un sussulto, quanto l’ennesimo procedimen­to che «andrebbe a svilire il senso di fare volontaria­to»: «Le persone affrontano tale sfida spinte dalle motivazion­i più differenti, dedicano il loro tempo ad attività che hanno una ricaduta sulle molte persone che vi partecipan­o — sottolinea Faes, presidente dal 2012 del massimo organismo che rappresent­a le realtà del volontaria­to che si occupano di turismo e promozione — più difficile è la parte burocratic­a, più i volontari si allontanan­o». Insomma, non sarà di certo una nuova riforma della pubblica amministra­zione (partner indiscusso, fra l’altro, dell’agire volontario) a mettere a rischio la galassia di attività e interventi del settore.

Anche se, ammette Faes, «ostacolare una forza come quella delle Pro Loco ad esempio, in grado di moltiplica­re per cinque l’effetto di un contributo ricevuto, vuol dire limitarla». «Spero che questo non succeda, perché già adesso la burocrazia è uno dei problemi che affligge il nostro mondo — aggiunge — ci si muove, nonostante tutto, fra le sue difficoltà, ma sarei un po’ timoroso nei confronti di altri sviluppi o complessit­à». Per il momento, tuttavia, il calendario degli eventi di primavera ed estate è salvo, non ci saranno cambiament­i assicurano dalla Provincia in attesa di ulteriori chiariment­i.

 ?? (Foto Rensi) ?? Preoccupat­o Enrico Faes è il presidente delle Pro Loco del Trentino. Faes denuncia la burocrazia come uno degli ostacoli principali all’attività dei volontari e all’organizzaz­io ne di eventi e manifestaz­ioni
(Foto Rensi) Preoccupat­o Enrico Faes è il presidente delle Pro Loco del Trentino. Faes denuncia la burocrazia come uno degli ostacoli principali all’attività dei volontari e all’organizzaz­io ne di eventi e manifestaz­ioni

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