Vetrone: diritto di opzione, un salto nel buio
La Federazione Lavoratori Pubblici del Trentino Alto Adige (Flp) non fa parte del tavolo tecnico che ieri ha incontrato il presidente Kompatscher a Bolzano. Eppure, come sindacato autonomo, nonostante le impressioni positive di Cigl, Cisl e Uil, sottolinea che sono ancora molti gli aspetti da chiarire, dato che «il personale interessato, suo malgrado, si trova costretto a fare un salto nel buio». «Nonostante tutto, Trento e Bolzano vedono le cose in maniera molto diversa — spiega Giuseppe Vetrone, segretario regionale Flp — tanto è vero che solo pochi giorni fa, a Trento, c’è stata una manifestazione sotto il palazzo della Regione, in cui è stato ancora una volta sottolineato lo stato di agitazione che permane nel personale a causa dell’inadeguatezza della parte politica sull’argomento». «Vero è che rimangono meno di 60 giorni — prosegue Vetrone — a disposizione di 400 dipendenti per esprimere il diritto di opzione. Ma il personale che opta per rimanere statale non può vivere con la paura di essere preso e spostato in giro per l’Italia. A tal proposito, nei giorni scorsi, abbiamo scritto direttamente al ministro della Giustizia, Orlando, per chiedere chiarimenti». «Purtroppo questa delega ha creato le condizioni per generare una grave spaccatura tra il personale — prosegue Vetrone — tra chi, nel passaggio alla Regione, potrà ottenere un qualche risultato positivo in termini di riconoscimento economico e di inquadramento, e chi si ritroverà giocoforza, magari a disagio, in un altro ufficio giudiziario che non ha scelto e si ritroverà a svolgere attività diverse dal proprio profilo professionale di collocamento».