Comune allo «scoglio» dei due anni Prg, sport e quartieri le sfide urgenti
A maggio 2015 le elezioni: Santa Chiara open lab e smart city gli obiettivi raggiunti
Andreatta può «spuntare», a spiccare — se non altro per una questione di vicinanza temporale — c’è l’operazione «Santa Chiara open lab», il progetto di riqualificazione dell’ampia area compresa tra via San Giovanni Bosco e le strutture del Santa Chiara, che porterà, grazie ai finanziamenti statali, al restyling e al riutilizzo dell’ex mensa universitaria (oggi dismessa) e alla trasformazione dell’ex Civica casa di riposo nel nuovo polo degli uffici tecnici del capoluogo. Una partita che, in qualche modo, ha contribuito anche a chiudere l’annosa vicenda del «Buco» Tosolini (inserita nell’operazione «Open lab»), con la firma della convenzione tra Comune e Habitat per la costruzione delle due palazzine comprese tra il parco e la Rsa griffata dall’architetto catalano Joan Busquets. E che è legata anche alla riqualificazione dell’ex sede di Lettere, la cui futura destinazione è stata prospettata in un partecipatissimo concorso di idee.
Ma gli ultimi anni hanno aperto la strada anche ai due sottopassi mancanti per collegare la città con il nuovo rione delle Albere: in via Taramelli il taglio del nastro è avvenuto lo scorso anno, mentre l’inaugurazione del collegamento all’altezza delle ex Aziende agrarie (il terzo e ultimo) è in agenda per il 2019. E se nel campo delle smart city Trento si è messa in mostra con la «week» del settembre scorso, meno fortuna hanno avuto gli sforzi del Comune per la candidatura del capoluogo trentino a Capitale italiana della cultura 2018 (la vittoria, alla fine, è andata a Palermo).
Attuazione «a metà» per il campeggio, che da struttura a cinque stelle è diventata una «semplice» area sosta, in attesa di tempi migliori. Così come il complesso di viale dei Tigli, ridimensionato a causa della crisi economica.
Qualche passo in avanti, nelle ultime settimane, si è registrato per la questione del centro natatorio, ma anche per l’ex Italcementi (la prossima settimana oggetto di un vertice di maggioranza), mentre c’è ancora silenzio sul vero cardine della consiliatura: il nuovo Prg, «fermo» alla costruzione dell’équipe. Così come su partite che attendono definizione da tempo: tra queste, solo per citarne due, il destino delle aree di San Vincenzo di Mattarello e del comparto che oggi ospita l’ospedale cittadino. A dover essere affrontato da Palazzo Thun c’è anche il tema del destino delle circoscrizioni cittadine, mentre sul fronte della mobilità le priorità rimangono sulla carta: dorsale nord-sud, funicolare di Povo e funivia del Bondone.