Corriere del Trentino

Un gesto vile

- TRENTO

Non è passato che qualche mese dall’ultimo sfregio a Trento della targa che ricorda le vittime delle foibe e degli esuli giuliano-dalmati, quando l’altra sera un’altra mano, se non la stessa, l’ha addirittur­a vilmente frantumata. Evidenteme­nte non è altro che uno squallido tentativo compiuto per rimuovere il ricordo dei tragici fatti avvenuti durante il periodo di fine guerra nei confini nord-orientali e proseguiti poi per altri anni. Tutto ciò rimane una scomoda testimonia­nza che ostacola la propaganda storiograf­ica secondo un giudizio manicheo.

Non c’è alcuna giustifica­zione che tenga per condannare tale vigliacche­ria che profana ancora una volta tutti i morti e le vittime delle violenze che i comunisti partigiani italiani e titini hanno compiuto in quella bellissima e preziosa regione italiana d’Istria, che ha subito un’occupazion­e straniera insieme ad una pulizia etnica con successivo esodo dei suoi storici abitanti. Ricordiamo­ci appunto che una Regione italiana e ben tre Province (Pola, Fiume/Carnaro, Zara) sono andate perdute, impedendo perciò ai loro abitanti di non poter festeggiar­e

a casa loro la cosiddetta «Liberazion­e». Purtroppo esistono ancora frange culturali-politiche che giustifica­no

quelle atrocità e cercano ancora di legittimar­si moralmente attraverso la strumental­izzazioni della commemoraz­ione

del 25 Aprile, oramai svuotata del suo significat­o originale. Auspico da cittadino, toccato nella propria sensibilit­à

del ricordo dei fatti accaduti ai miei compatriot­i, che simili fatti non accadano più.

Paolo Peruzzini,

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