Industria 4.0, Trento parte
Mobile, cloud, automazione tra le aree dell’ateneo. Ma il governo ha tagliato i fondi
I poli dell’alta formazione di Trentino, Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia intendono varare uno dei competence center individuati dal piano governativo Industria 4.0, nonostante il taglio delle risorse deciso dal governo. Oggi, a Padova, nell’ambito del Galileo festival, saranno annunciati i dettagli. L’obiettivo delle università del Nordest delineato da Flavio Deflorian, prorettore vicario con delega al supporto del sistema produttivo per l’ateneo di Trento, è costituire e rendere operativo, nella forma della Ats, il consorzio in estate, per essere a regime in autunno.
TRENTO Costituire e rendere operativo il consorzio — in forma di Ats, Associazione temporanea di scopo — in estate, per essere a regime in autunno. Questo l’obiettivo delle università del Nordest delineato da Flavio Deflorian, prorettore vicario con delega al supporto del sistema produttivo per l’ateneo di Trento.
I poli dell’alta formazione di Trentino, Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia intendono varare uno dei competence center individuati dal piano governativo Industria 4.0. Oggi, a Padova, nell’ambito del Galileo festival, saranno annunciati i dettagli. In attesa, dopo i ritardi legati al cambio dell’esecutivo, dei decreti attuativi sulle risorse.
Risorse umane
Quasi seimila ricercatori, che diventano più di 10.000 con i dottorandi e gli assegnisti, 300 brevetti nel portafoglio. Sono i numeri del futuro competence center del Nordest, la formula individuata dal piano varato a settembre dal ministro Carlo Calenda. Padova, Ca’ Foscari, Iuav di Venezia, Verona, Trento, Bolzano, Udine, Trieste e Sissa (Scuola superiore di studi avanzati): sono le nove teste del «drago» che dovrebbe aiutare le imprese del territorio nell’innovazione tecnologica.
Meno soldi
Ma a parte i proclami sulla «Quarta rivoluzione industriale», legata all’Information and communication technology, si tratta ora di declinare l’iniziativa nel concreto. Gli atenei sono pronti a dedicare risorse umane e tecniche alla ricerca in collaborazione con le aziende. Queste tuttavia, si aspettano gli accademici, devono sostenere finanziariamente i progetti. Il sostegno pubblico non basterà perché i milioni che all’inizio per tutti dovevano essere cento sono calati a 30 in due anni. Proprio per averli si attendono i decreti attuativi, ritardati dalla caduta di Renzi e dal cambio di governo (pur nella continuità dell’incarico di Calenda).
«Anche se i decreti non sono usciti, come atenei abbiamo deciso di partire comunque» spiega Deflorian. Secondo la mappa elaborata dalle università, Trento ha otto aree di specializzazione: tra queste cloud, advanced automation, mobile, advanced hmi (human machine interface), additive manufacturing (delle stampanti 3d in altre parole), internet of things. Padova, che è l’università più grande del cluster, ne ha altrettante. Bolzano cinque.
Le regole
«Stiamo definendo la parte regolamentare dello statuto del nuovo soggetto, la veste legale provvisoria — spiega Deflorian — L’intento è rendere il consorzio, al momento l’ipotesi è quella dell’Ats, operativo in estate per essere a regime in autunno». Il nodo delle risorse è centrale. Gli atenei dedicheranno un proprio budget, nelle disponibilità già a bilancio, per lo scambio con le imprese. Ma ci si aspetta un impegno diretto da parte delle realtà del privato per i progetti di innovazione. Soprattutto nell’eventualità — considerata anche da Deflorian — che i soldi statali alla fine non arrivino.
Il ruolo dei privati
«Speriamo che siano le imprese a dare soldi all’università — prosegue il prorettore vicario — Il mondo della ricerca ha enormi capacità da mettere in rete con la produzione industriale». I dettagli operativi saranno chiariti meglio nell’appuntamento di oggi al Galileo festival nella città patavina.
L’Ats si servirà come società mandataria di Smart Unipd, la srl per il trasferimento tecnologico del Bo (la sede dell’ateneo di Padova). La governance sarà data da un comitato tecnico-scientifico a cui parteciperanno i rettori (o i loro delegati). Tecnologie e processi digitali saranno rivolti alle quattro A guida: alimentare, abbigliamento, arredamento, automazione.