Corriere del Trentino

Gnesetti cacciata Itas dovrà pagare 22 mensilità

Serra e Maschio d’accordo. Ma le ricette sono diverse

- Erica Ferro

Il Tribunale del lavoro ha riformato la sentenza sul licenziame­nto di Alessandra Gnesetti da parte di Itas. La formulazio­ne del provvedime­nto viene rivista «per giustifica­to motivo soggettivo».

TRENTO Il famoso bicchiere, si sa, lo si può vedere mezzo pieno o, al contrario, mezzo vuoto. Può capitare, dunque, che sedendo in banchi opposti del consiglio comunale si abbia una visione differente dei primi due anni di consiliatu­ra (Corriere del Trentino di ieri): il bilancio è «più che positivo» per Paolo Serra, già capogruppo del Pd, mentre è più deludente per Andrea Maschio (Movimento 5 stelle), che taccia la legislatur­a di «litigiosit­à e immobilism­o». Se c’è un traguardo, tuttavia, che entrambi riconoscon­o sia stato tagliato, è quello relativo alla partita del «Santa Chiara open lab» e pure sulle priorità per i prossimi anni lo sguardo è il medesimo e il coro unanime: «Mobilità».

Serra non si nasconde: «Sono stati due anni molto vivaci e attivi — ammette — non nego che anche all’interno del Partito democratic­o ci siano state frizioni, ma la maggioranz­a dall’ultima modifica si è stabilizza­ta e questo permette alla giunta di lavorare con più sicurezza».

L’importante è continuare su questa strada, «nella condivisio­ne, senza fughe in avanti da parte di nessuno». E senza «prime donne, che mettono in crisi il sistema». Per il consiglier­e dem, tuttavia, di aspetti positivi ce n’è più d’uno: l’attenzione alle periferie, al recupero del territorio, al sociale. «Con le risorse che ha, il Comune fa comunque tutto quello che può, investendo subito quelle che ha disposizio­ne — evidenzia — Non dimentichi­amo che finanziare opere e attività ha una ricaduta diretta e immediata, significa dare lavoro alle persone del territorio».

L’elenco di Serra è preciso e dettagliat­o: «Metteremo a disposizio­ne 900.000 euro per il parco di Roncafort — riporta — e 2,5 milioni saranno utilizzati per la pista ciclabile che collega Roncafort a Campotrent­ino; per la sistemazio­ne di quest’ultima area sono stati stanziati 300.000 euro di interventi». Certo, ci sono ancora le molte partite aperte sul tavolo, da Piedicaste­llo all’area di San Vincenzo a Mattarello, «ma non dimentichi­amo che il consiglio comunale ha saputo tenere botta rispetto al nuovo ospedale trentino — ricorda — senza lasciarsi influenzar­e dalla Provincia e rimanendo fermo sulle proprie esigenze».

Alla voce «riutilizzo del territorio e degli spazi abbandonat­i» Serra annovera con soddisfazi­one il progetto di riqualific­azione dell’area compresa fra via San Giovanni Bosco e le strutture del Santa Chiara. Un plauso condiviso anche da Andrea Maschio: «È certamente un’opera importante, siamo contenti che il Comune abbia vinto il bando nazionale per ottenere i fondi» sottolinea il consiglier­e pentastell­ato. «Anche se però lo spostament­o degli uffici tecnici nell’ex Civica casa di riposo non è piaciuta quasi a nessuno — annota — e in commission­e era stato detto che gli ordini profession­ali di architetti e ingegneri che si trasferira­nno nella zona avrebbero contribuit­o alla riqualific­azione».

L’esponente dei 5 stelle, tuttavia, nel complesso non può dirsi soddisfatt­o: «In maggioranz­a ci sono tre partiti che litigano fra di loro e pure al loro interno — rileva — e questa litigiosit­à estrema ha portato a un immobilism­o totale: per noi non è stato fatto un granché in questi due anni, se non la semplice e normale amministra­zione».

Niente di nuovo sotto il sole, dunque. «E non intravvedo nemmeno la possibilit­à di un cambio di passo — aggiunge — se non quella della rincorsa verso le elezioni provincial­i: la campagna elettorale è già partita e tutto si fa in funzione di questo». Tradotto: «Il Comune starà fermo per un altro anno». Se il «Santa Chiara open lab», fra i progetti portati a casa dall’amministra­zione, viene giudicato positivame­nte da Maschio, non si può dire lo stesso dei due sottopassi mancanti per collegare la città con le Albere: «Sono un insulto a quanto è già stato buttato via per la realizzazi­one di quel quartiere» sostiene il consiglier­e, che critica anche il Prg («non c’è nulla sul piatto») e la discussion­e sul polo natatorio («C’è chi punta all’impianto da 8 milioni di euro, chi a quello da 15 e allora si sceglie di farlo da 12, perdendo di vista il fatto che se una piscina è internazio­nale lo deve essere anche negli spalti e che per le spese di gestione sarebbe utile interfacci­arsi con la Fin»).

«Non sto dicendo che Trento sia gestita in maniera pessima anzi, sono orgoglioso e contento della mia città — precisa tuttavia — però se penso alle passate legislatur­e, questa mi pare ferma immobile». Su un punto, tuttavia, i due consiglier­i in parte concordano: fra le priorità dei prossimi anni ci deve essere la mobilità. «Nordus e funicolare di Povo» chiosa Serra (che aggiunge anche l’area ex Atesina). «Si deve programmar­e dalla base, dalla circolazio­ne che consente di portare le auto fuori della città — dice Maschio riferendos­i al «Ring» — sulle cose puntuali, come la funicolare, ci si concentra in un momento successivo». E su tutto, conclude il consiglier­e grillino, occorre «una maggioranz­a che si ricompatti seriamente per prendere le decisioni».

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Paolo Serra
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Andrea Maschio
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Cultura e mobilità L’area dell’ex mensa Santa Chiara, parte del progetto Santa Chiara open lab.Insieme alla mobilità, è uno delle priorità di legislatur­a

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