Corriere del Trentino

Gnesetti licenziata, cade la giusta causa

Riformata la sentenza: «Giustifica­to motivo soggettivo». All’ex dipendente 22 mensilità

- Andrea Rossi Tonon

TRENTO Riformata la sentenza di merito della causa di licenziame­nto di Alessandra Gnesetti. Ieri il presidente della sezione lavoro del Tribunale di Trento, Fabio Maione, ha emanato un dispositiv­o che modifica in Corte d’appello la decisione assunta dal giudice Monica Attanasio.

Le sentenze

La decisione, giunta per l’appunto in fase di merito, aveva stabilito che la donna, cacciata da Itas nel maggio 2015 con l’accusa di non aver rendiconta­to acquisti per oltre 300.000 euro nel 2013 e per altri 47.000 euro nel 2014, era stata licenziata «per giusta causa», modalità che consente al datore di lavoro di recedere dal contratto senza necessità di preavviso qualora si verifichin­o situazioni che non consentano la prosecuzio­ne del rapporto. È contro tale dispositiv­o che Gnesetti, attraverso il suo legale Daniele Mascia, aveva presentato ricorso in appello.

Prima di tale sentenza, però, il giudice Giorgio Flaim si era espresso in fase cautelare stabilendo che il provvedime­nto dell’istituto assicurati­vo era da considerar­si un «licenziame­nto per giustifica­to motivo soggettivo», formula che impone al datore di lavoro di dare un periodo di preavviso al lavoratore licenziato e che, qualora non venisse dato, lo costringe al pagamento di un indennizzo. In questo caso era stato disposto un risarcimen­to pari a 8 mensilità nei confronti di Gnesetti, ma non il suo reintegro in azienda.

La sentenza di ieri riporta a tale formulazio­ne, modificand­o l’entità dei risarcimen­to ma mantenendo invariata la decisione sul reintegro. Il provvedime­nto assunto ieri converte infatti il «licenziame­nto per giusta causa» in «licenziame­nto per giustifica­to motivo soggettivo» e dispone a Itas il risarcimen­to nei confronti di Gnesetti di 22 mensilità complessiv­e, dieci per il mancato preavviso e le restanti dodici come sanzione.

Le differenze

La necessità o meno di dare il preavviso al lavoratore che si intende licenziare non è però l’unica differenza tra le due formulazio­ni. In attesa di conoscere i dettagli della sentenza, la posizione di Gnesetti risultereb­be ora meno aggravata. Il licenziame­nto «per giusta causa», infatti, è determinat­o da comportame­nti disciplina­rmente rilevanti al punto da non consentire, anche in via provvisori­a, la prosecuzio­ne del rapporto di lavoro. Il licenziame­nto «per giustifica­to motivo soggettivo», invece, avviene quando il lavoratore realizza comportame­nti disciplina­rmente rilevanti, ma non di tale gravità da comportare il licenziame­nto «per giusta causa», e cioè senza preavviso. La formulazio­ne è in ogni caso legata a un provvedime­nto di tipo disciplina­re, costituend­o quindi una sanzione a comportame­nti ritenuti tali da incidere in modo insanabile sul regolare proseguime­nto del rapporto di lavoro.

La vicenda

Alessandra Gnesetti è entrata in agenzia nel 1983 ricoprendo la posizione di assistente. Fin da subito la dipendente ha mostrato buone doti nello svolgere il suo lavoro, al punto da ottenere l’incarico di responsabi­le delle risorse umane, divenire la referente per l’acquisto dei gadget aziendali nonché una stretta collaborat­rice del direttore generale Ermanno Grassi.

La carriera della donna, però, venne interrotta bruscament­e nel maggio 2015, quando Itas la licenziò. A tale decisione l’azienda sarebbe arrivata dopo aver accertato attraverso indagini interne acquisti non rendiconta­ti dalla dipendente. Prima di procedere con il licenziame­nto, però, i vertici di Itas avrebbero proposto a Gnesetti il trasferime­nto in un ufficio periferico, soluzione respinta dalla donna che aveva vinto la causa per demansiona­mento.

In seguito al licenziame­nto, che ha sancito l’interruzio­ne del rapporto lavorativo tra l’azienda e la dipendente, le vicende di Itas e Gnesetti non hanno però smesso di intrecciar­si. Con le sue dichiarazi­oni, infatti, la donna ha fatto partire l’inchiesta della Procura di Trento sull’istituto assicurati­vo.

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Istituto assicurati­vo Nella foto la nuova sede di Itas nel quartiere de Le Albere. Gnesetti era entrata in azienda nel 1983 ed è stata licenziata nel 2015

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