Giovani morti nel fiume Perizie il 29 dal giudice
BOLZANO Un guardrail avrebbe potuto evitare la tragedia di Campodazzo, che nel novembre scorso costò la vita ad Alessandro Conti, 23 anni, e a Giulia Valentini? A questa domanda cercheranno di rispondere, il prossimo 29 maggio, le due perizie che verranno discusse davanti al giudice Walther Pelino. La prima è stata affidata proprio da quest’ultimo a Raffaele Mauro, docente del dipartimento di ingegneria dell’università di Trento, secondo cui non vi sarebbe stato alcun obbligo, da parte del Comune di Fiè, proprietario della strada, di installare dei guardrail nei punti più pericolosi, trattandosi di una strada interpoderale da percorrere a bassa velocità.
Del parere opposto sembra essere la tesi contenuta nella perizia dell’analista Antonio Pietrini, l’altro perito nominato dal giudice per ricostruire la dinamica dell’incidente: per quest’ultimo, la macchina guidata dalla Valentini uscì di strada ad una velocità di 15 chilometri orari, per cui sarebbe bastata una protezione, anche minima, per evitare l’incidente mortale costato la vita ai due giovani, finiti con la Ford Fiesta nelle acque gelide del fiume Isarco. Giulia, invece, quella sera andò ad urtare la Bmw che la precedeva, perdendo il controllo della propria auto e infilandosi esattamente tra l’ingresso del ponte e la scarpata. La macchina delle due giovani vittime stava scendendo dal maso-osteria Wasserer, dopo una cena aziendale con alcuni colleghi: oltre alle due vittime, annegate nella vettura, erano rimasti feriti un 34enne e una ragazza di 26 anni.
Nel mirino della Procura,come si ricorderà, per presunte responsabilità corpose, finirono il sindaco di Fiè, Othmar Stampfer, il presidente del consorzio Interessenza, Christin Mair e Heinz Tschugguel, progettista della strada.