Corriere del Trentino

Angeli: «Girone di ritorno sottotono? Colpa mia»

Il presidente del Dro: «Ho comprato tre giocatori sbagliati. Soave merita 10. Il futuro? Vedremo»

- Stefano Frigo

TRENTO Quarto giro e quarta salvezza. Il Dro ha compiuto l’ennesimo miracolo sportivo mantenendo la categoria al termine di una stagione trascorsa per 33 giornate su 34 al di sopra della zona playout. «In questi anni ho vissuto tutte le emozioni possibili e immaginabi­li: retrocessi­one e poi il ripescaggi­o, salvezza dopo lo spareggio, salvezza nel girone veneto, salvezza nel girone lombardo. Trovare nuovi stimoli non sarà affatto semplice anche se la gioia al momento è ancora tanta» spiega Loris Angeli che del Dro più che presidente è il padre.

Angeli, è già proiettato sul futuro prossimo o si sta ancora godendo l’ottimo risultato maturato in questa stagione?

«Se penso al futuro comincio a vedere nuvole all’orizzonte. La situazione è sempre la stessa: ci sono io a finanziare il tutto e pochi, pochissimi altri. A fine giugno, come sempre accade, appianerò i debiti in modo tale che il bilancio sia in perfetto ordine, ora ho 70 anni e sarei anche pronto a ripartire, ma vi faccio presente che ogni anno mi costa circa 300.000 euro (per la gestione di tutto: dalla prima squadra al settore giovanile, ndr) e non sono l’uomo più ricco del pianeta. Aggiungo che siamo anche bravi a non far lievitare troppo le spese, basti pensare che ci sono società – anche in categorie inferiori – che investono molto di più».

La ricerca di nuovi partner economici insomma continua: ci sono novità in vista?

«Purtroppo no. A parole sono tutti vicini poi però quando bussi alle loro porte nessuno ti apre. Capisco che, al momento, in provincia ci sono due realtà che possono dare visibilità a livello nazionale e continenta­le come l’Aquila Basket e la Trentino Volley, allo stesso tempo mi sembra però che il Trento Calcio possa contare su ottimi margini operativi nonostante abbia militato in campionati addirittur­a inferiori ai nostri. Ciò significa che le risorse ci sono, ma evidenteme­nte Dro non ha capacità attrattiva, per questo sono pessimista e dico che da qui a settembre potrà accadere di tutto».

Tornando alla parte sportiva: cosa ha funzionato meno nel girone di ritorno rispetto all’andata?

«Sapete che non sono esattament­e un maestro di diplomazia: nel mercato invernale ho sbagliato moltissimo. A dicembre ho visto che i playoff erano a due soli punti di distanza e ho deciso di investire altre risorse per rinforzare la squadra con tre nuovi elementi: Concato, Milicevic e Binatti. Ecco, non solo non ne ho azzeccato uno, ma addirittur­a sono stati controprod­ucenti alterando gli equilibri che si erano creati nello spogliatoi­o».

Se, come tutti gli appassiona­ti di calcio sperano, il Dro si presenterà regolarmen­te ai nastri di partenza della prossima serie D lo farà con mister Cristian Soave ancora in panchina?

«Cristian deve prima risolvere alcuni problemi personali che sono molto più importanti del calcio e che negli ultimi tempi hanno reso tutto molto difficile per lui soprattutt­o a livello organizzat­ivo. Dovrei fargli un monumento e merita un dieci più per tutto quello che ci ha dato ma non posso certo chiedergli l’impossibil­e».

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