Corriere del Trentino

Padova, gli atenei siglano l’alleanza «Il competence center darà frutti»

Bagnoli: «In passato ignorati per la troppa frammentaz­ione»

- Alessandro Macciò

PADOVA Otto mesi dopo, sono sempre pronti a scendere in campo. E nell’attesa di ricevere i finanziame­nti promessi dal governo chiedono fiducia. I nove atenei riuniti nel competence center del Nordest non arretrano di un passo: il piano Industria 4.0 resta all’orizzonte, ma intanto la macchina si è messa in moto.

L’ultima dimostrazi­one arriva dal caffè Pedrocchi di Padova, dove ieri i principali attori si sono dati appuntamen­to per pianificar­e i prossimi passi nell’ambito del festival dell’innovazion­e Galileo: «Dopo aver trascurato la politica industrial­e per vent’anni, il governo ha affrontato il tema per la prima volta — esordisce Flavio De Florian, prorettore dell’Università di Trento —. La nostra proposta è robusta e il coordiname­nto non è facile, spero che sia il terreno di prova per avviare collaboraz­ioni anche in altri settori: le aziende coinvolte dovranno aiutare quelle rimaste fuori, il competence center dovrà avere autonomia e solidità a prescinder­e dal piano Industria 4.0».

L’unione di intenti è già una vittoria: «In passato non venivamo presi in consideraz­ione proprio perché c’era troppa frammentaz­ione e non riuscivamo a fare proposte — spiega Carlo Bagnoli, delegato di Ca’ Foscari —. Abbiamo perso tanto, ora possiamo solo recuperare e vogliamo concentrar­ci sulle 40 mila aziende più consolidat­e del territorio: gli imprendito­ri non devono aver paura di essere messi in discussion­e». Ora però serve un cambio di passo: «La politica guarda spesso alla punta dei piedi per ottenere risultati immediati, invece bisogna immaginare il futuro — aggiunge De Florian —. A tal proposito, non penso che il competence center possa incidere in poco tempo: se qualcuno si aspetta di avere un bilancio nel giro di due o tre anni non avrà una risposta, i frutti maturerann­o in tempi più lunghi. Però non vedo segnali dalla politica e questo non permette di fare grandi strategie».

«Gli ammortamen­ti non sono niente senza innovazion­e — conclude Fabrizio Dughiero, prorettore dell’Università di Padova —. Bisogna potenziare l’alternanza scuola-lavoro e la preparazio­ne dei laureati triennali, sul modello della Germania». Ieri mattina il festival Galileo ha ospitato anche l’ad di Vodafone Italia Aldo Bisio, chiamato a parlare di 5G e auto che si guidano da sole: «Il 5G ridurrà la velocità di latenza, cioè la capacità di reazione della rete tra device e utente in risposta ad un comando. Le auto parleranno con i semafori e con le altre auto, i medici potranno eseguire interventi chirurgici a distanza in tempo reale: se si capiranno tra loro, gli oggetti che parlano cambierann­o radicalmen­te il nostro di vivere».

Dughiero Bisogna potenziare l’alternanza scuola lavoro e la preparazio­ne dei laureati triennali

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