Padova, gli atenei siglano l’alleanza «Il competence center darà frutti»
Bagnoli: «In passato ignorati per la troppa frammentazione»
PADOVA Otto mesi dopo, sono sempre pronti a scendere in campo. E nell’attesa di ricevere i finanziamenti promessi dal governo chiedono fiducia. I nove atenei riuniti nel competence center del Nordest non arretrano di un passo: il piano Industria 4.0 resta all’orizzonte, ma intanto la macchina si è messa in moto.
L’ultima dimostrazione arriva dal caffè Pedrocchi di Padova, dove ieri i principali attori si sono dati appuntamento per pianificare i prossimi passi nell’ambito del festival dell’innovazione Galileo: «Dopo aver trascurato la politica industriale per vent’anni, il governo ha affrontato il tema per la prima volta — esordisce Flavio De Florian, prorettore dell’Università di Trento —. La nostra proposta è robusta e il coordinamento non è facile, spero che sia il terreno di prova per avviare collaborazioni anche in altri settori: le aziende coinvolte dovranno aiutare quelle rimaste fuori, il competence center dovrà avere autonomia e solidità a prescindere dal piano Industria 4.0».
L’unione di intenti è già una vittoria: «In passato non venivamo presi in considerazione proprio perché c’era troppa frammentazione e non riuscivamo a fare proposte — spiega Carlo Bagnoli, delegato di Ca’ Foscari —. Abbiamo perso tanto, ora possiamo solo recuperare e vogliamo concentrarci sulle 40 mila aziende più consolidate del territorio: gli imprenditori non devono aver paura di essere messi in discussione». Ora però serve un cambio di passo: «La politica guarda spesso alla punta dei piedi per ottenere risultati immediati, invece bisogna immaginare il futuro — aggiunge De Florian —. A tal proposito, non penso che il competence center possa incidere in poco tempo: se qualcuno si aspetta di avere un bilancio nel giro di due o tre anni non avrà una risposta, i frutti matureranno in tempi più lunghi. Però non vedo segnali dalla politica e questo non permette di fare grandi strategie».
«Gli ammortamenti non sono niente senza innovazione — conclude Fabrizio Dughiero, prorettore dell’Università di Padova —. Bisogna potenziare l’alternanza scuola-lavoro e la preparazione dei laureati triennali, sul modello della Germania». Ieri mattina il festival Galileo ha ospitato anche l’ad di Vodafone Italia Aldo Bisio, chiamato a parlare di 5G e auto che si guidano da sole: «Il 5G ridurrà la velocità di latenza, cioè la capacità di reazione della rete tra device e utente in risposta ad un comando. Le auto parleranno con i semafori e con le altre auto, i medici potranno eseguire interventi chirurgici a distanza in tempo reale: se si capiranno tra loro, gli oggetti che parlano cambieranno radicalmente il nostro di vivere».
Dughiero Bisogna potenziare l’alternanza scuola lavoro e la preparazione dei laureati triennali