Corriere del Trentino

«Pensplan» Gli aderenti a quota 200.000

- S. Fab.

TRENTO Pensplan compie vent’anni e racimola risultati positivi. Dall’aumento degli aderenti alla previdenza complement­are — che si attestano a quasi 200.000 unità, con un aumento del 4,8% rispetto al 2015 — all’incremento delle provvidenz­e della Regione da 3,9 a 5,6 milioni di euro, dal rendimento annuo registrato — pari al 3,72% — all’avanzo positivo di gestione per poco meno di 1,2 milioni di euro, sono numeri soddisface­nti quelli illustrati ieri nel corso della presentazi­one della relazione annuale 2016 del progetto di previdenza complement­are regionale dall’assessora regionale alla Previdenza Violetta Plotegher alla presenza della presidente di Pensplan Laura Costa, del vice presidente Rainer Steger e del direttore Markus Obermair.

Dal bilancio emerge un unico dato negativo, riguardant­e il calo dell’utile. Rispetto al 2015, quando aveva toccato quota 1.514.642 euro, l’utile dell’anno passato si è fermato a 1.193.101 euro. Da un lato si tratta della conseguenz­a dell’andamento del mercato finanziari­o, dall’altro «il dato deriva dal raddoppio delle provvidenz­e pagate dalla Regione» ha spiegato Steger. Nel 2016 il rendimento medio per gli aderenti è stato pari a 2,9% rispetto all’1,5% della rivalutazi­one del Tfr. A dieci anni dalla riforma sul Tfr il rendimento medio delle linee bilanciate dei fondi pensione regionali è stato pari al 42% , mentre il Tfr in azienda ha reso solo il 25%. I patrimoni dei fondi pensione regionali — Laborfonds, Fondo Raiffeisen, Pensplan Plurifonds e Pensplan Profi — ammonta nel 2016 a quasi 3,5 miliardi, con un incremento dell’11% circa in un anno. Il capitale sociale di Pensplan Centrum, che ai fondi pensione regionali suoi clienti fornisce servizi soprattutt­o di informazio­ne e promozione, è di 258.204.548 euro. Nel 2016 il rendimento è stato pari al 3,72%. A contribuir­e al successo di Pensplan c’è «la continua attività delle due sedi Pensplan a Trento e Bolzano nonché la rete dei 123 sportelli Pensplan Infopoint» ha sottolinea­to Plotegher. In regione un lavoratore su due risulta dunque iscritto a una forma di previdenza complement­are, mentre nel resto d’Italia il tasso è al 32%.

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