Corriere del Trentino

Giacca: stadio da 15.000 posti

Il patron del Trento calcio: «Grandi eventi sportivi e musicali, capienza giusta»

- Ma. Gio.

Uno stadio di respiro regionale, con almeno 15.000 posti e, attorno, un centro commercial­e «punto di riferiment­o per le aziende trentine». Mauro Giacca, presidente dell’Ac Trento, disegna il volto del futuro stadio cittadino, che colloca nelle zone a sud del capoluogo, a San Vincenzo di Mattarello. «Il Briamasco ormai è ingestibil­e» osserva Giacca, che scommette sul settore giovanile e annuncia un’intesa con un grande club nazionale.

TRENTO La questione è ormai ventennale. E, ancora, senza una reale conclusion­e. Sulla collocazio­ne del nuovo stadio cittadino — e, allo stesso tempo, sul destino dei terreni oggi occupati dal Briamasco —, nel capoluogo, si discute almeno dai primi anni Duemila. Se non prima. Con un paio di passaggi che sembravano destinati a dare la svolta alla vicenda, ma che invece sono rimasti sulla carta.

Il più importante è sicurament­e l’inseriment­o nel Piano regolatore generale di una destinazio­ne (presente ancora oggi) per il nuovo stadio: un’area di 77.000 metri quadrati a Ravina, tra l’autostrada e l’Adige, dove costruire uno stadio da diecimila posti, con accanto centro fitness, piscina, negozi, centro per la medicina sportiva e ristorante. Un progetto che appassionò tifosi e non, tanto che fiorirono i modelli: Venezia, Reggio Emilia, addirittur­a Copenhagen. Il risultato? Lo stadio, com’è noto, è ancora in via Sanseverin­o. Nemmeno l’originale ipotesi, maturata qualche anno dopo, di portare il campo in cima all’ex cava Italcement­i ha trovato seguito. Anche se la convinzion­e della necessità di spostare lo stadio dall’area a nord del Muse è cresciuta negli anni, con sostenitor­i anche molto autorevoli. Uno su tutti: l’architetto genovese Renzo Piano, che già durante la progettazi­one del quartiere ex Michelin aveva prospettat­o per i terreni a ridosso di Palazzo delle Albere un destino verde, con la prosecuzio­ne del parco urbano del rione. Più recente l’idea, lanciata lo scorso anno da «Quadrostud­io», di sostituire lo stadio con il nuovo polo fieristico.

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