Corriere del Trentino

«A San Vincenzo stadio regionale Occorrono almeno 15.000 posti»

Giacca, patron del Trento, disegna la nuova struttura. E scommette sui giovani

- di Marika Giovannini

TRENTO

Uno stadio di respiro regionale («Perché il calcio può promuovere l’unità del territorio»). Con una dimensione ambiziosa: «Penso a un impianto da almeno 15.000 posti, per ospitare partite ed eventi di livello». E con una localizzaz­ione chiamata: «La zona di San Vincenzo di Mattarello è ideale». Mauro Giacca, patron dell’Ac Trento («Ma oggi parlo da semplice cittadino» precisa), disegna un quadro che ha in testa da parecchio tempo: di fronte alle tre ipotesi messe in fila dal sindaco Alessandro Andreatta sul destino delle aree di San Vincenzo (Corriere del Trentino di ieri), l’imprendito­re sceglie senza troppi dubbi l’opzione più larga, con stadio e centro commercial­e (la cui fattibilit­à dovrà essere però valutata sulla base delle nuove disposizio­ni provincial­i). Guardando oltre e scommetten­do, soprattutt­o, sul settore giovanile.

Giacca, si torna a parlare di spostament­o dello stadio da via Sanseverin­o.

«Del resto, più andiamo avanti più la situazione del Briamasco diventa difficile e ingestibil­e. I nodi sono tanti. In primo luogo, lo stadio non ha parcheggi: sembra pazzesco, ma è così. E quindi i tifosi devono arrivare a piedi, passando magari per il centro. con ovvi problemi. Avere a disposizio­ne almeno metà parcheggio di Sanseverin­o, alla domenica, potrebbe aiutare. E poi c’è il Muse vicino, che qualche difficoltà la crea».

Con il passaggio in Serie D si porrà il problema della chiusura della strada.

«Già quest’anno la questura aveva preso in consideraz­ione l’ipotesi: ma la società e il Comune avevano tranquilli­zzato. Dalla prossima stagione, però, la chiusura sarà da considerar­e. I numeri saranno più alti. Anche da parte trentina: vogliamo costruire una squadra competitiv­a e credo che in molti ritroveran­no il piacere di seguire le partite allo stadio. Sia chiaro, però: per la società l’aspetto fondamenta­le non è lo stadio».

E qual è allora?

«Il settore giovanile. Abbiamo iniziato un progetto per valorizzar­e le promesse trentine: vogliamo essere il punto di riferiment­o per tutta la provincia e vogliamo portare i ragazzi più bravi nelle categorie superiori. Per questo ci serve un centro sportivo adeguato. Oggi dobbiamo disturbare altre società e siamo costretti a fermare gli allenament­i quando piove, perché i giovani si allenano su campi naturali. Dirò di più».

Dica.

«Ci affilierem­o a breve a un grande club italiano, che terrà sotto osservazio­ne il nostro settore giovanile. Mi piacerebbe portare in Trentino anche i camp di questo club».

Per questo servirà un centro sportivo. Ma dove?

«A sud di Trento sarebbe perfetto, il “nido gialloblù”. Uno spazio non solo per il capoluogo, ma per tutta la provincia. Anzi, per l’asse dell’A22, con due o tre tornei all’anno. E con la possibilit­à di diventare, in futuro, anche centro federale».

Rimane però aperta anche la questione dello stadio. San Vincenzo è la zona più gettonata.

«È la zona ideale: a nord si è costruito fin troppo».

Che stadio immagina?

«Uno stadio da almeno 15.000 posti, per poter ospitare partite importanti ed eventi musicali. Una struttura a servizio non solo della squadra cittadina: il calcio può fungere da promotore per unire la regione. Del resto, l’intera regione si merita uno stadio di questo livello».

Vede altre funzioni vicine?

«Sì, un centro commercial­e che possa essere punto di riferiment­o per le aziende trentine, con una vetrata affacciata sul campo e tende oscurate da abbassare e alzare a seconda degli eventi in programma. È chiaro che l’intero complesso dovrà essere costruito attraverso una collaboraz­ione tra pubblico e privato: un’occasione per realizzare opere pubbliche a un costo adeguato. Vorrei però fare un appunto finale, per sgombrare il campo da ogni dubbio».

Prego.

«La Giacca srl non avrà nulla a che vedere con la costruzion­e del centro sportivo. Per il centro commercial­e, invece, gareggerò anch’io».

 ??  ??
 ??  ?? Sotto la lente A sinistra lo stadio Briamasco, inaugurato nel 1922 e da anni nel mirino: si pensa a uno spostament­o fuori città. Sotto il patron dell’Ac Trento Mauro Giacca: la sua idea è di realizzare lo stadio a Mattarello
Sotto la lente A sinistra lo stadio Briamasco, inaugurato nel 1922 e da anni nel mirino: si pensa a uno spostament­o fuori città. Sotto il patron dell’Ac Trento Mauro Giacca: la sua idea è di realizzare lo stadio a Mattarello

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy