Itas, nomina del nuovo direttore Lo sceglierà il team di Di Benedetto
Decisione in mano ai fedelissimi. In pole Agrusti: travagliato il suo divorzio da Generali
TRENTO La data cruciale è giovedì quando si terrà il prossimo cda di Itas. In quella sede potrebbe uscire il nome del futuro direttore generale della compagnia che prenderà il posto di Ermanno Grassi, ex manager travolto dal terremoto giudiziario sulle presunte truffe ai danni della società. Ufficialmente dall’azienda non trapela nulla, neppure sulla tempistica, c’è chi addirittura escludeva una decisione entro la data del consiglio di amministrazione di settimana prossima, ma indiscrezioni in Itas parlano di un’accelerazione. C’è voglia di gettarsi alla spalle un brutto capitolo della storia della società, sembra che si stia lavorando per arrivare a un nome in tempi rapidi e c’è chi dice che una convergenza su un candidato, ovviamente ancora ufficiosa, ci sia già.
In pole position sembra esserci il manager della Rai, Raffaele Agrusti, con un passato trentennale in Assicurazioni Generali, è stato direttore generale finanziario della compagnia assicurativa di Trieste e fino al 2013 amministratore delegato di Generali. Quattro anni fa era uscito dal gruppo del Leone (con una buona uscita di 6 milioni di euro) defenestrato da l’ex ad Mario Greco, che aveva anche avviato un’azione di responsabilità nei confronti di Agrusti e l’ex ad Giovanni Perisdell’ex sinotto. Ci fu anche un’inchiesta penale per presunto ostacolo dell’attività di vigilanza, accuse poi archiviate. Ora Agrusti sembra essere il favorito per subentrare a Grassi nella leaderschip della direzione generale di Itas. Un nome che da subito è stato indicato come tra i favoriti dal team al lavoro per selezionare i curricula dei candidati, individuati dalla società esterna «Key2people», ma che non piacerebbe alla base.
Molti soci delegati auspicavano la soluzione, poi sfumata, di affidare ad interim la direzione generale all’ex direttore generale Fabrizio Lorenz insieme a Luciano Rova, in attesa del 2018 e della scadenza quindi dell’incarico del presidente. L’idea era quella di una nomina nel 2018 sia del nuovo presidente che del direttore generale. Ma gli stessi delegati sono divisi. Gli altri nomi nella rosa dei candidati sono Andrea Battista, Alberto Maturi e Bruno Scaroni.
Si attende l’indicazione del team interno che vaglierà i curricula, ma qual è la squadra? Oltre a Marco Fusciani (parte del comitato esecutivo di Itas), nome già uscito nei giorni scorsi— stando alle indiscrezioni che trapelano in queste ore — tra gli «eletti» che dovranno scegliere un candidato ci sono personaggi di peso interni alla compagnia, ossia Giuseppe Consoli, presidente di Itas vita che è stato chiamato a rivestire il ruolo di Grassi in questa primissima fase di passaggio, tirato in ballo dallo stesso ex dg durante l’interrogatorio davanti al gip Marco La Ganga. Consoli sarebbe stato a conoscenza — dice Grassi — del presunto piano estorsivo direttore ai danni del presidente Giovanni Di Benedetto. Ma lui nega. Poi, tra i nomi in squadra, c’è anche Lorenz (i «fedelissimi» del presidente, si dice) . Il numero uno di Itas avrebbe il compito di guidare il team sulla scelta del prossimo direttore. Segno questo della forza che Di Benedett0, coinvolto nell’inchiesta in quanto vittima della presunta estorsione (ma lui nulla sapeva del piano di Grassi, dice), ha ancora all’interno della compagnia. Dopo aver incassato la solidarietà di una parte dei delegati Di Benedetto resta il dominus in Itas, confermato anche in questa partita sulla nomina del direttore. L’unica voce fuori dal «coro» sarebbe quella di LükeBornefeld, uno dei due soci tedeschi insieme a Uwe Reuter che hanno disertato il cda, un’assenza annunciata in una lettera al presidente nella quale avrebbero auspicato trasparenza nella nomina del Ceo. Secondo i ben informati la decisione di far entrare Bornefeld nel gruppo di lavoro che, dovrà analizzare i curricula, sarebbe un tentativo di «ricucire lo strappo con i soci tedeschi». Ora si attende il consiglio di amministrazione di giovedì, i delegati e gli agenti auspicano una decisione a breve e massima trasparenza.