Corriere del Trentino

La pm Malagoli «Con la scuola si batte la mafia»

- Andrea Bontempo

Peppino Impastato, Carlo Alberto dalla Chiesa, Rocco Chinnici, Gian Giacomo Ciaccio Montalto, Rosario Livantino, padre Pino Puglisi, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino. Nomi, storie, esempi di legalità e di lotta alla mafia che una cinquantin­a di ragazzi delle scuole superiori (liceo Rosmini e istituto artistico Vittoria Depero di Trento, liceo internazio­nale Arcivescov­ile e istituto Don Milani di Rovereto, liceo Russel di Cles) hanno ricordato e omaggiato con letture, video e persino un brano rap originale ieri sera nell’aula magna dell’istituto tecnico Buonarroti di Trento nell’ambito della Notte bianca della legalità: «L’organizzaz­ione della criminalit­à mafiosa: uno Stato parallelo, come contrastar­lo». Ospite d’onore dell’evento Caterina Malagoli, sostituto procurator­e presso il tribunale di Palermo, sotto scorta dal 2011, «un esempio chiaro e vero di legalità e giustizia», come l’ha definita Andrea Oxilia, comandante del nucleo investigat­ivo dei carabinier­i di Trento. Malagoli ribadisce più volte agli studenti e agli insegnanti la fondamenta­le importanza dell’istruzione: «La scuola deve inculcare il concetto di legalità, partendo dal rispetto delle regole più semplici e basilari». Un compito non sempre facile, soprattutt­o nei territori più disagiati. Malagoli ricorda ad esempio come alcuni genitori negarono il permesso ai propri figli, iscritti in varie scuole palermitan­e, di visitare l’aula bunker del Maxiproces­so: «Nel gioco di ruolo didattico che vi organizzam­mo quasi nessuno volle fare il pubblico ministero, per paura di essere marchiato dagli altri come “infame”». Sull’importanza di parlare di mafia in Trentino, territorio al riparo da tale infiltrazi­one stando ai dati ufficiali, Malagoli è più che convinta: «Ovunque bisogna parlare di legalità e lotta alla mafia».

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