Corriere del Trentino

La polizia di Berlino: «Chi ha visto, parli»

Bolzanino ucciso nella capitale tedesca, indagini a 360 gradi. L’autopsia: numerose coltellate Appello della squadra omicidi: cerchiamo testimoni che si trovavano al parco Friedrichs­hain

- L. R.

BOLZANO «Cerchiamo testimoni. Chiunque abbia visto qualcosa ci informi». La polizia di Berlino ha lanciato l’appello sui quotidiani tedeschi, su Facebook, sul proprio sito internet, a poche ore dall’omicidio del bolzanino Stefan Unterweger, 34 anni, rinvenuto cadavere all’alba di domenica nel parco pubblico Friedrichs­hain. Senza testimoni, infatti, per gli inquirenti si sta rivelando molto difficile il compito di identifica­re l’autore, o gli autori, del brutale assassinio, in assenza anche di un movente certo, dell’arma del delitto o di altri indizi.

Secondo quanto comunicato della polizia di Berlino, «l’autopsia ha rivelato che Unterweger è morto per numerose ferite da taglio al busto», ma «sull’arma del delitto non è possibile fornire ancora ulteriori dettagli». Dalle indagini è emerso che Unterweger sarebbe stato aggredito e ucciso tra le 2 e le 5 di notte nei pressi del cosiddetto «Kleiner Bunkerberg» nel Volkspark Friedrichs­hain.

Al momento non è chiaro il motivo dell’omicidio: Unterweger potrebbe essere stato vittima di una rapina finita male, oppure dell’aggression­e di un balordo. La polizia sta dunque indagando a 360 gradi e cercando di ricostruir­e le ultime ore di vita di Unterweger, alla ricerca di elementi utili. La squadra omicidi della capitale tedesca ieri pomeriggio ha lanciato, sui media e su internet, il seguente appello: «Chiunque sia stato nel parco Friedrichs­hain nella notte tra l’1 e le 5 e abbia osservato qualcosa di sospetto ci contatti. Ci sono tassisti che abbiano trasportat­o dei clienti in quella zona e in quell’orario? Chi conosceva la vittima può fornire delle informazio­ni sulle sue abitudini di vita e sulle sue conoscenze?». Nel comunicato della polizia vengono poi forniti i recapiti telefonici e le mail cui far pervenire le eventuali segnalazio­ni.

Gli inquirenti tedeschi sperano dunque di poter contare su qualche testimonia­nza per cercare di ricostruir­e la dinamica della tragica aggression­e ai danni del povero altoatesin­o, che era stato trovato in fin di vita, alle 5 del mattino di domenica, da alcuni passanti, che avevano subito dato l’allarme. L’immediato intervento dei soccorrito­ri sanitari si era purtroppo rivelato vano: inutile ogni tentativo di rianimare Stefan Unterweger, le cui ferite sono risultate troppo gravi e profonde. La polizia ha setacciato la zona alla ricerca dell’arma del delitto, che non è stata però rinvenuta. Si tratterebb­e comunque, secondo la ricostruzi­one degli inquirenti, di un coltello.

L’omicidio del bolzanino 34enne — Stefan Unterweger viveva da due anni a Berlino, dove frequentav­a la facoltà di informatic­a dell’università Humbold — ha destato impression­e nella capitale tedesca, e la notizia è stata ampiamente riportata dalla stampa tedesca. Il parco in cui è avvenuta l’aggression­e mortale, del resto, è un luogo conosciuti­ssimo. Si trova nell’omonimo quartiere di Friedrichs­hain, è il più antico parco pubblico berlinese (realizzato nel 1840) ed uno dei più grandi, con i suoi 52 ettari. Il polmone verde — arricchito da fontane, laghetti e costruzion­i ornamental­i in stile Ottocento — è molto amato da berlinesi e turisti, che lo affollano durante il giorno, mentre di notte il parco cambia faccia, e tra le altre cose viene anche indicato dai siti specializz­ati come un punto di ritrovo per omosessual­i. Recentemen­te il parco è stato inoltre teatro di vari fatti di sangue. Lo scorso 2 aprile nel corso di una rissa un sedicenne era stato gravemente ferito con un coccio di bottiglia da un diciottenn­e, poi arrestato. Il 10 marzo un quindicenn­e era stato rapinato e picchiato da una banda di giovani.

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