Corriere del Trentino

Feltre, finì fuori strada con la corriera Il Tar: «Può guidare»

I giudici: «Strada curvilinea e l’asfalto era viscido». Feltre, l’incidente a maggio 2014

- Dafne Roat

Renzo Gottardi, l’autista trentino della corriera Italbus di Pergine Valsugana che nel maggio del 2014 uscì di strada a Feltre, finendo sul fianco destro, può guidare. Lo hanno stabilito i giudici del Tar del Veneto. «Non c’è alcuna motivazion­e — dicono — per dubitare che il ricorrente abbia perso i requisiti di idoneità alla guida».

TRENTO «Non c’è alcuna motivazion­e per dubitare che il ricorrente abbia perso i requisiti di idoneità alla guida». I giudici del Tar del Veneto non hanno dubbi: Renzo Gottardi, l’autista trentino della corriera Italbus di Pergine Valsugana, ora in pensione, che il 29 maggio 2014 uscì di strada sulla regionale 348, all’altezza i Carpen di Quero Vas, finendo sul fianco destro, può guidare.

La Corte, presieduta dal giudice Claudio Rovis, ha accolto il ricorso dell’avvocato Monica Carlin e ha annullato il provvedime­nto del 13 marzo 2015 dell’Ufficio motorizzaz­ione civile di Venezia, sulla revisione della patente, ordinata dopo lo spaventoso incidente di Feltre. «Non è possibile ritenere — spiegano i giudici in sentenza — che qualunque sinistro giustifich­i “ex se” la sussistenz­a di un ragionevol­e dubbio sulla persistenz­a dei necessari requisiti di idoneità». In sintesi non basta fare un incidente per non essere più idoneo a guidare. E in questo caso c’è molto di più. Gottardi non uscì di strada per un’imprudenza o scarsa abilità alla guida, ma a causa della strada. Quel giorno l’asfalto della regionale 348 era molto scivoloso, perché aveva piovuto, inoltre la striscia di asfalto che porta a Feltre è tortuosa. Tutto questo avrebbe contribuit­o all’improvvisa uscita di strada. Una tragedia sfiorata. A bordo dell’autobus c’erano 38 passeggeri, giovani giocatori della Latemar nuoto di Cavalese, allenatori e i loro accompagna­tori. La comitiva era diretta a Lignano Sabbiadoro per i campionati italiani del Centro sportivo italiano. Il mezzo si era ribaltato su un fianco ed era finito in una piccola scarpata, intrappola­ndo tra le lamiere alcuni passeggeri. Una trentina di ragazzi erano rimasti feriti, solo tre in modo grave, ma per fortuna dopo un periodo in ospedale sono migliorati e ora stanno bene.

A tradire l’autista sarebbe stato l’asfalto bagnato. È lo stesso Tar ad evidenziar­lo in sentenza, forte anche della consulenza di parte dello studio Baldo di Trento, presentata dalla difesa, che ha dimostrato come il «coefficien­te di scivolosit­à della strada fosse molto più alto del normale», tanto che, subito dopo l’incidente, l’ente gestore della strada ha subito provveduto al rifaciment­o dell’asfalto. Elementi che probabilme­nte hanno pesato sul giudizio del Tar e ora la difesa è pronta a dare battaglia anche nel penale.

In primo grado Gottardi era stato condannato a otto mesi per disastro colposo, mentre il fascicolo aperto dalla Procura di Feltre per lesioni colpose è stato archiviato, in quanto nessuno dei ragazzini feriti aveva sporto denuncia. Ora si attende l’udienza in appello.

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L’incidente Il bus che si ribaltò nel maggio 2014 lungo la strada regionale 348 diretta a Feltre

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