Centro in fermento, i valdughiani dialogano col centrosinistra
Quale sarà il ruolo dei «civici» alle elezioni provinciali del 2018? Questa sera, i sindaci e gli amministratori riunitisi intorno alla figura di Francesco Valduga cercheranno di approvare il proprio «manifesto». A poco più di un anno dalla prossima campagna elettorale, però, le incognite superano ancora le certezze.
Noti sono i protagonisti. Oltre al sindaco di Rovereto, ci sono il sindaco di Pergine Roberto Oss Emer, quello di Tione Mattia Gottardi, il presidente della Comunità della Vallagarina Stefano Bisoffi, la sindaca di Cavedine Maria Ceschini. Più sfilata la posizione del sindaco di Mezzolombardo Christian Girardi, vicino a Rodolfo Borga (Civica trentina). Presente, ma non troppo esposto il sindaco di Pinzolo Michele Cereghini.
In questi mesi, gli interlocutori sono stati moltissimi. Di recente, Valduga si è incontrato anche con Salvatore Panetta (Upt), ancora ferito per il mancato assessorato. Più semplice dire quali sono i confini che si sono dati i sindaci: a sinistra il Pd, con il quale non escludono di poter governare. A destra, tolto l’asse Fi-Lerga, tutti gli altri sono considerati interlocutori possibili. Perfino Rodolfo Borga, che del suo essere di destra non ha mai fatto mistero. Un progetto che non è molto diverso da quello dei centristi del centrosinistra, in primis l’Upt, pronto a cambiare nome e pelle per smettere di essere il terzo partito della coalizione. La differenza sta nei confini, che in questo caso non si spingerebbero — né potrebbero — fino a Civica Trentina. Ruotano intorno al progetto anche i centristi rimasti all’opposizione come Massimo Fasanelli. Lo stesso Nerio Giovanazzi starebbe dando una mano.
Ma quando la musica dei colloqui a 360 gradi finirà, i sindaci avranno trovato la loro collocazione? Difficile dirlo. Valduga, ad esempio, non vuole fare la fine di Progetto Trentino. Se ci sarà — e al momento è improbabile — sarà per fare il candidato presidente. Di certo c’è che i sindaci pronti a lanciarsi non paiono attratti dall’opposizione. L’obiettivo è il governo, anche a costo di venire a patti con l’attuale centrosinistra.