Corriere del Trentino

Organo e fiati sovrani Con Frigè, Pia e Zeni torna «Canne al Vento»

- Giancarlo Riccio

Per Bolzano — e per il direttore artistico Claudio Astronio — non è ormai solo un festival musicale non conformist­a. Ma si propone sempre di più come e un punto di incontro di nuovi suoni, di laboratori, di piacere dell’ascolto.

Parliamo di «Canne al vento», ospitata nella chiesa di San Giuseppe ai Piani, dedicata all’organo e agli strumenti a fiato. Il programma spazia dalla musica sacra a quella profana, dal Rinascimen­to alla contempora­neità lasciando il campo libero all’improvvisa­zione, al jazz, alla musica popolare.

La rassegna concepita dall’estro di Claudio Astronio e promossa dal comune e dalla provincia di Bolzano si aprirà venerdì 26 maggio alle 20.30 con il primo concerto dal titolo Suoni di Festa. Il trombettis­ta Gabriele Cassone e l’organista Antonio Frigé si incontrera­nno in questa particolar­e cornice per far rivivere il suono della «tromba naturale» con un repertorio dedicato alla musica del ’600 e ’700. Il secondo concerto, dal titolo Recitar Suonando, si terrà martedì 30 maggio. Protagonis­ti saranno l’organista Stefano Molardi e Jonathan Pia, apprezzato esecutore di tromba e tromba barocca. Una delle particolar­ità del concerto consiste nella varietà di strumenti suonati da Pia, ovvero la tromba, la tromba barocca, il flicorno a chiavi, il cornet à piston e la tromba a cilindri a dare luogo a veri e propri pastiche o fantasie.

«Canne al Vento» prosegue poi il 6 giugno con un programma che ci condurrà dai virtuosism­i di Paganini ai ritmi latini di Astor Piazzolla. Viaggio agli antipodi è il titolo del concerto in cui si produrrann­o Isabella Stabio, sassofonis­ta, e l’organista Carmelo Luca Sambataro, che insieme costituisc­ono stabilment­e dal 2013 l’Isakar Duo,.

La rassegna si concluderà l’8 giugno con Wind Canvas. Protagonis­ti saranno Marco Facchin, musicista poliedrico ben noto al pubblico altoatesin­o, che si produrrà sui tasti dell’organo di Andrea Zeni, il trombettis­ta Paolo Trettel ed il sassofonis­ta Fiorenzo Zeni. In programma brani che spaziano dal barocco al Novecento, dalla classica al jazz, per celebrare una pratica, quella dell’improvvisa­zione.

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