Corriere del Trentino

SPORT TRENTINO IN BUONA SALUTE IL NUOVO STADIO È UNA NECESSITÀ

- Il caso di Luca Malossini Sandro Pellegrini, TRENTO TRENTO

Non conosco personalme­nte Mauro Giacca, presidente del rinato Calcio Trento. L’intervista apparsa sul Corriere del Trentino di domenica scorsa mi dice però che ha idee chiare. Non è insomma uno sbruffone che parla a vuoto. L’idea di costruire un nuovo stadio per la città di Trento è da sostenere. Non dovrà essere una cattedrale da 30.000 posti come ho letto recentemen­te: una struttura da 10-15.000 posti potrebbe essere sufficient­e anche per ospitare eventi che vanno oltre il calcio. Pure la zona di Mattarello trova la mia approvazio­ne. Il dubbio semmai è come arrivare a fare interagire pubblico e privato. Perché questo è il punto chiave per realizzare il nuovo stadio. Il presidente aquilotto Giacca, nell’intervista, afferma che la realizzazi­one di un centro commercial­e dovrebbe essere la calamita per attirare gli investitor­i. Ma come la mettiamo con la recente delibera della giunta provincial­e che chiude alle zone commercial­i sopra i 10.000 metri quadrati? Si dovrà andare in deroga? Facendo così, non si correrebbe il rischio di creare un pericoloso precedente? Sono tutti dubbi ai quali magari i nostri amministra­tori hanno già trovato una pronta soluzione. Comunque sia, dobbiamo partire da un presuppost­o: il Briamasco deve lasciare via Sanseverin­o. Come in tutte le aziende ci sono operatori di altissima profession­alità, e sensibilit­à, e altri che fanno rabbrividi­re. Quello che rimane un problema endemico sono le liste di attesa (ecco il tormentone). Un esempio. Spostata oculistica a Rovereto a Trento rimangono gli ambulatori, ma sono evidenteme­nte sottodimen­sionati. Per un Oct bisogna aspettare fino a gennaio e la scelta della visita oculistica con uno specifico dottore vai per mancanza di spazio, non per cronologia, forse a febbraio. È solo un esempio ma credo che non esista trentino che non possa accodarsi a una tale riflession­e per altre patologie. Non ci si deve lamentare quindi per l’esodo fuori provincia. Pare che a Bolzano vogliano seriamente prendere in mano la situazione. A Trento è un discorso ricorrente e tra poco verrà riesumato, vista la scadenza elettorale, intanto si tende a decurtare il personale sanitario per risparmiar­e. Nessuno che voglia risparmiar­e sui vitalizi, meglio sulla sanità. Battuta banale, logora e probabilme­nte ingenerosa per certi versi, ma certamente realistica.

Rita Grisenti,

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