Occupazione, il Bim apre le casse
Il Bacino dell’Adige stanzia 4,5 milioni. Coinvolte 300 persone, anche neolaureati
Il Bacino dell’Adige ha deciso di investire 4,5 milioni di euro nel 2017 in virtù dei proventi della produzione idroelettrica. Ne beneficeranno 300 disoccupati, compresi giovani neolaureati, che potranno svolgere interventi e progetti di interesse pubblico nei Comuni. I bandi comunali per aderire sono già stati pubblicati e scadono venerdì prossimo, il 26 maggio. Il Bim dell’Adige, come gli altri Bim d’Italia, tutela a vantaggio dei residenti i diritti legati all’utilizzo del sovracanone dallo sfruttamento delle acque per la produzione idroelettrica.
Quattro milioni e mezzo di euro investiti nel 2017 in virtù dei proventi della produzione idroelettrica. Trecento beneficiari — compresi giovani neolaureati — in stato di disoccupazione, che potranno svolgere interventi e progetti di interesse pubblico nei Comuni. Quattro-cinque mesi di durata dei contratti. Sono i numeri dell’iniziativa che Provincia e Bim dell’Adige presenteranno domani nella sede di piazza Dante. Partecipano Ugo Rossi, presidente della giunta, Alessandro Olivi, vice e assessore allo sviluppo, Giuseppe Negri, guida del Bim, Innocenzo Coppola, dirigente del Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale.
Parte dal Bacino imbrifero montano dell’Adige, a cui afferiscono 114 enti locali, la nuova iniziativa rivolta a chi è senza lavoro, svolta in collaborazione con la Provincia. Il consorzio che unisce i Comuni dei bacini di Noce, Adige e Avisio ha risposto positivamente alla sollecitazione avanzata da Walter Alotti (Corriere del Trentino del 7 Febbraio 2016). «I Bim finanzino il welfare, non mostre bovine» aveva suggerito il segretario della Uil trentina. «Ottocentomila euro annui finiscono a sagre e animazioni, ci sono famiglie in difficoltà» aveva fatto notare il sindacalista invitando i consorzi a focalizzare meglio i proventi dei canoni idroelettrici.
Il progetto ha l’obiettivo di creare opportunità di lavoro consentendo al tempo stesso agli enti locali di disporre di risorse umane per la realizzazione di interventi e progetti di interesse pubblico.
I bandi comunali per aderire sono già stati pubblicati e scadono venerdì prossimo, il 26 maggio. Non sono riservati solo alla categoria impiegata nei lavori «socialmente utili», come solitamente si intendono. Possono partecipare tutte le persone in stato di disoccupazione iscritte ai Centri per l’impiego. Per coloro che invece sono già inseriti nelle liste dell’Intervento 19 — l’azione della Provincia per i disoccupati che hanno difficoltà a trovare un lavoro — l’iscrizione è automatica.
Le attività per le quali i Comuni si avvarranno delle persone selezionate sono di natura diversa e non riguardano esclusivamente manutenzioni del verde pubblico. Nell’elenco figurano servizi di accompagnamento, nella cultura, nel turismo. Ci sono anche mansioni che possono risultare utili per attenuare la disoccupazione «intellettuale»: i partecipanti potrebbero essere chiamati nel progetto di digitalizzazione degli archivi comunali o delle pratiche edilizie, specie nei piccoli Comuni dove il passaggio all’informatica è appena iniziato.
Il Bim dell’Adige è un consorzio nato nel 1953. Come gli altri Bim di tutta Italia, tutela a vantaggio delle popolazioni residenti i diritti legati all’utilizzo del sovracanone derivante dallo sfruttamento delle acque per la produzione idroelettrica sul proprio territorio.
Il progetto Sono 114 i Comuni che aderiscono La proposta si rivolge anche ai neolaureati