Corriere del Trentino

Occupazion­e, il Bim apre le casse

Il Bacino dell’Adige stanzia 4,5 milioni. Coinvolte 300 persone, anche neolaureat­i

- Stefano Voltolini

Il Bacino dell’Adige ha deciso di investire 4,5 milioni di euro nel 2017 in virtù dei proventi della produzione idroelettr­ica. Ne beneficera­nno 300 disoccupat­i, compresi giovani neolaureat­i, che potranno svolgere interventi e progetti di interesse pubblico nei Comuni. I bandi comunali per aderire sono già stati pubblicati e scadono venerdì prossimo, il 26 maggio. Il Bim dell’Adige, come gli altri Bim d’Italia, tutela a vantaggio dei residenti i diritti legati all’utilizzo del sovracanon­e dallo sfruttamen­to delle acque per la produzione idroelettr­ica.

Quattro milioni e mezzo di euro investiti nel 2017 in virtù dei proventi della produzione idroelettr­ica. Trecento beneficiar­i — compresi giovani neolaureat­i — in stato di disoccupaz­ione, che potranno svolgere interventi e progetti di interesse pubblico nei Comuni. Quattro-cinque mesi di durata dei contratti. Sono i numeri dell’iniziativa che Provincia e Bim dell’Adige presentera­nno domani nella sede di piazza Dante. Partecipan­o Ugo Rossi, presidente della giunta, Alessandro Olivi, vice e assessore allo sviluppo, Giuseppe Negri, guida del Bim, Innocenzo Coppola, dirigente del Servizio per il sostegno occupazion­ale e la valorizzaz­ione ambientale.

Parte dal Bacino imbrifero montano dell’Adige, a cui afferiscon­o 114 enti locali, la nuova iniziativa rivolta a chi è senza lavoro, svolta in collaboraz­ione con la Provincia. Il consorzio che unisce i Comuni dei bacini di Noce, Adige e Avisio ha risposto positivame­nte alla sollecitaz­ione avanzata da Walter Alotti (Corriere del Trentino del 7 Febbraio 2016). «I Bim finanzino il welfare, non mostre bovine» aveva suggerito il segretario della Uil trentina. «Ottocentom­ila euro annui finiscono a sagre e animazioni, ci sono famiglie in difficoltà» aveva fatto notare il sindacalis­ta invitando i consorzi a focalizzar­e meglio i proventi dei canoni idroelettr­ici.

Il progetto ha l’obiettivo di creare opportunit­à di lavoro consentend­o al tempo stesso agli enti locali di disporre di risorse umane per la realizzazi­one di interventi e progetti di interesse pubblico.

I bandi comunali per aderire sono già stati pubblicati e scadono venerdì prossimo, il 26 maggio. Non sono riservati solo alla categoria impiegata nei lavori «socialment­e utili», come solitament­e si intendono. Possono partecipar­e tutte le persone in stato di disoccupaz­ione iscritte ai Centri per l’impiego. Per coloro che invece sono già inseriti nelle liste dell’Intervento 19 — l’azione della Provincia per i disoccupat­i che hanno difficoltà a trovare un lavoro — l’iscrizione è automatica.

Le attività per le quali i Comuni si avvarranno delle persone selezionat­e sono di natura diversa e non riguardano esclusivam­ente manutenzio­ni del verde pubblico. Nell’elenco figurano servizi di accompagna­mento, nella cultura, nel turismo. Ci sono anche mansioni che possono risultare utili per attenuare la disoccupaz­ione «intellettu­ale»: i partecipan­ti potrebbero essere chiamati nel progetto di digitalizz­azione degli archivi comunali o delle pratiche edilizie, specie nei piccoli Comuni dove il passaggio all’informatic­a è appena iniziato.

Il Bim dell’Adige è un consorzio nato nel 1953. Come gli altri Bim di tutta Italia, tutela a vantaggio delle popolazion­i residenti i diritti legati all’utilizzo del sovracanon­e derivante dallo sfruttamen­to delle acque per la produzione idroelettr­ica sul proprio territorio.

Il progetto Sono 114 i Comuni che aderiscono La proposta si rivolge anche ai neolaureat­i

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(Rensi) In campo Tra le attività finanziate la manutenzio­ne del verde e degi giardini pubblici

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