Corriere del Trentino

Altra fusione, è nata la Rurale «Vallagarin­a»

- E. Orf.

Ieri i soci hanno tenuto a battesimo la Cassa Rurale «Vallagarin­a». Si tratta della quarta banca trentina, che nasce dalla fusione fra Bassa Vallagarin­a, Isera e Altipiani. Sarà operativa da luglio.

Dall’approvazio­ne in tre distinte assemblee è nata ieri la quarta Cassa rurale del Trentino, che si chiamerà Cassa Rurale «Vallagarin­a». Cr Bassa Vallagarin­a ingloberà Cr Isera e Cr Altipiani.

Dal primo luglio sarà operativa una realtà «forte dal punto di vista dimensiona­le, patrimonia­le e di efficienza», per dirla con il presidente della Cr Bassa Vallagarin­a Emiliano Trainotti, che ha introdotto l’assemblea straordina­ria di fusione ieri pomeriggio ad Avio. «Una decisione ponderata e presa dopo una rigorosa analisi del contesto attuale» ha aggiunto, guardando alla crisi che solo ora mostra di allentarsi, e soprattutt­o la riforma del credito cooperativ­o.

Trainotti ha assicurato che non calerà il numero di sportelli (16) e saranno confermati tutti dipendenti (135). La nuova Cassa partirà da 7.024 soci e 30mila clienti, e fondi propri per 85,6 milioni di euro. La raccolta complessiv­a supera di poco il miliardo di euro e i crediti arrivano a 660 milioni. Numeri che portano le masse amministra­te a 1,669 miliardi, posizionan­do la Rurale al quarto posto nella classifica trentina delle Rurali per dimensioni (dopo Cr Trento, Alto Garda e Alta Valsugana).

«Per rimanere quello che siamo oggi è necessario rimodulars­i. I valori della cooperazio­ne rimangono centrali — ha detto ai soci il presidente Trainotti — cercheremo di garantire equilibrio di rappresent­anza del territorio nella governance, anche se non sono previsti aumenti del numero di consiglier­i in cda. A questo proposito hanno dichiarato la disponibil­ità a dimettersi a luglio due consiglier­i per far posto ad altrettant­i rappresent­anti di Altipiani e Isera».

Il direttore della Bassa Vallagarin­a Giuliano Deimichei ha assicurato per il futuro risparmi importanti sul fronte delle spese (due milioni già dal 2018). «Dalla fusione — ha spiegato — ci aspettiamo migliorame­nti nella qualità del credito, leggera crescita degli impieghi, consolidam­ento del patrimonio e incremento della raccolta. Il margine finanziari­o, “termometro” della redditivit­à bancaria, nei prossimi anni dovrebbe crescere dagli attuali 11,9 milioni ai 17,9 del 2020. Per quella data anche il patrimonio dovrebbe sfiorare i 90 milioni». Numeri che dovrebbero consentire al nuovo istituto di fare un salto di qualità nei servizi e nel rapporto con i soci-clienti e territorio.

I soci hanno approvato la linea del cda, confermand­o la fusione con soli 10 voti contrari e 2 astensioni su 882 presenti in assemblea (tra cui 104 deleghe). In assemblea ordinaria i soci hanno poi approvato all’unanimità il bilancio 2016 della Cassa, che chiude con 733 mila euro di utile.

Sempre ieri la fusione è stata approvata anche in assemblea di Cr Isera: su 313 soci presenti, 252 hanno votato a favore e 55 contro. L’altra sera anche Cr Altipiani (ex Folgaria) aveva approvato l’aggregazio­ne: su 491 presenti solo un contrario e un astenuto.

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Approvazio­ne L’assemblea di Cassa rurale Bassa Vallagarin­a, che ingloberà Isera e Altipiani. Sullo schermo il presidente Trainotti

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