Meccanico morto, domani il funerale «Tutelare il lavoro»
Aperto un fascicolo, nel mirino l’impianto frenante. Domani il funerale
Un moto di condoglianza, «di vicinanza vera a chi sta soffrendo». Poi la riflessione, ripetuta «troppe volte»: «Manca ancora una capillare diffusione della cultura della sicurezza e della prevenzione dei rischi, la sola via per sconfiggere la terribile statistica delle morti bianche». Il presidente del consiglio provinciale Bruno Dorigatti interviene sul terribile incidente in cui ha perso la vita, venerdì mattina, Giuseppe Zito, il quarantenne di origine calabrese e residente a Romagnano rimasto schiacciato sotto un camion che stava aggiustando. La Procura, nel frattempo, ha aperto un fascicolo per chiarire con certezza le cause e la dinamica dell’accaduto e sciogliere i tanti dubbi che ancora circondano quegli attimi maledetti.
Le indagini serviranno a individuare se e in che modo un guasto all’impianto frenante del mezzo possa aver determinato uno spostamento del camion una volta messo in moto. Tanti sono ancora i punti di domanda nella tragedia. Agli inquirenti toccherà il compito di cercare delle risposte. Sotto la lente di ingrandimento ad esempio potrebbero passare il comportamento di Zito e del giovane collega che venerdì lo aveva accompagnato nell’intervento di assistenza. Un’operazione che si è trasformata in un dramma.
«È necessario che ogni lavoratore rispetti con scrupolo assoluto le regole che gli garantiscono di tornare a casa ogni sera dai suoi cari — osserva Bruno Dorigatti — così come il costo di un lavoro protetto dalle situazioni di oggettivo pericolo deve essere un onere sacro per le imprese».
All’ «Interservice», l’azienda specializzata nella manutenzione di veicoli industriali e commerciali dove Zito lavorava da oltre un lustro, nemmeno ieri c’era molta voglia di parlare. L’officina e il servizio di vendita ricambi sono attivi anche il sabato mattina, ma il dolore è troppo recente, troppo forte da sopportare e da esternare. Un intervento di routine che si trasforma in tragedia è una sofferenza che lascia il segno.
Una traccia indelebile che rimarrà impressa per sempre anche nel cuore della moglie Irene Fedel e delle sue figlie, Giulia e Tamara. A quest’ultima il compito di accogliere le tante persone che si accostano all’uscio di via Fontanelle per portare conforto: «L’ho stretta forte, come si stringe una persona cara — dice l’ex parlamentare e consigliere regionale Claudio Taverna che abita accanto alla famiglia — a volte vale più un abbraccio di mille parole. Sono tutti molto scossi ovviamente, ma non ho voluto disturbare Irene». Anche la suocera di Zito, che col marito occupa il piano terra della villetta, si affaccia un momento. «Ero debitore nei confronti di Giuseppe — prosegue Taverna — ci univa quella vicinanza che era comunità». Il funerale sarà celebrato domani alle 14.30 nella chiesa di Santa Brigida a Romagnano.