Corriere del Trentino

Vaccini obbligator­i, primi mugugni Il Codacons fa ricorso alla Consulta

In Trentino nessuna profilassi raggiunge il 95%. Ecco cosa cambia

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L’introduzio­ne dell’obbligator­ietà dei vaccini ha suscitato opposte reazioni. In Trentino l’assessore provincial­e alla salute, Luca Zeni, ha salutato con favore il provvedime­nto (Corriere del Trentino di ieri) affermando che avrebbe preferito la soglia di obbligator­ietà a scuola da 6 a 10 anni. Il Codacons ha invece annunciato, sia a livello nazionale che locale, di impugnarlo di fronte alla Corte costituzio­nale. «La decisione del governo, oltre a rappresent­are un regalo alla lobby dei farmaci grazie all’estensione dei vaccini obbligator­i, presenta diversi profili problemati­ci — spiega il presidente Carlo Rienzi — La trasformaz­ione delle vaccinazio­ni facoltativ­e in obbligator­ie costringer­à a sottoporre i bambini ad una dose massiccia di vaccini, senza alcuna possibilit­à di una diagnostic­a prevaccina­le, con conseguent­e incremento delle reazioni avverse che secondo l’Aifa solo nel 2013, per l’esavalente, sono state ben 1.343, di cui 141 gravi».

In Trentino l’«effetto gregge» del 95%, quello che protegge anche chi opta per la non vaccinazio­ne, non è raggiunto in nessun caso. Contro poliomieli­te e tetano si regi- strano le coperture maggiori con il 94,1%, morbillo e parotite sono i più problemati­ci e superano di poco l’84%.

Nelle scuole dell’infanzia e materne l’obbligo scatterà dal primo settembre. Il decreto legge si applica tout court in provincia: per iscrivere i figli a scuola i genitori dovranno esibire il libretto delle vaccinazio­ni. In caso di mancata osservanza sono previste delle sanzioni economiche (nell’ordine di alcune migliaia di euro) e controlli più stringenti.

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Il nodo Una vaccinazio­ne (Rensi)

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