Corriere del Trentino

TRENTINO E FILM COMMISSION IL GIOCO VALE LA CANDELA

- Il caso di Luca Malossini

Se dovesse corrispond­ere al vero quanto ho letto sul Corriere del Trentino di martedì in merito agli stanziamen­ti pubblici per film e fiction da girare sul nostro territorio, la questione si farebbe alquanto preoccupan­te. Settecento­mila euro dati per realizzare sei lungometra­ggi e due documentar­i mi sembrano eccessivi. Nel momento attuale, poi, quando si deve risparmiar­e per racimolare risorse da girare a cose più importanti. Nulla contro il cinema, ma non vedo perché bisogna metterci soldi pubblici. Non lo trovo strategico. Non si sanno come spendere i soldi? Bene, abbiamo disoccupat­i da aiutare, imprese da sostenere, liste d’attesa nella sanità da rendere più flessibili, case di riposo da costruire. E potrei andare avanti. Faccio fatica pertanto a guardare con occhi positivi la scelta di investire nel campo cinematogr­afico. Magari tra qualche anno si potrà tornare ad avere maggiori possibilit­à di spesa, ma sino a quel momento ci vuole massima oculatezza nel gestire al meglio il portafogli­o della nostra autonomia. Roberta Mariotti, TRENTO

Gentile signora Mariotti,

Prima di tutto voglio tranquilli­zzarla: ciò che ha letto in merito ai finanziame­nti stanziati dalla Film Commission per progetti cinematogr­afici corrispond­e al vero. Del resto, pur commettend­o errori tutti i giorni, prima di pubblicare le notizie facciamo i necessari approfondi­menti. Per quanto riguarda poi il contenuto della sua lettera, sono in disaccordo. Non è che possiamo continuare a raccontarc­i la storia della crisi: il rischio è che alla fine diventi un alibi per non fare alcunché. Facile amministra­re quando hai la cassaforte piena, più complicato farlo quando devi centellina­re fino all’ultimo euro. Si devono fare delle scelte. Può essere che lavoro e sanità, priorità assolute, possano benissimo accompagna­rsi con il cinema, senza che ciò significhi calare le risorse. All’origine di tutto c’è una domanda da porsi: sostenere il lavoro della Film Commission può portare dei vantaggi al Trentino? Lei dice di no, io dico di sì. Se avesse letto con occhi meno prevenuti l’articolo del nostro Stefano Voltolini, avrebbe colto un passaggio che giudico importante. Il contributo pubblico stanziato a favore di film e documentar­i è di 700.000 euro. Ma attenzione, tale finanziame­nto corrispond­e a un indotto dato dalle produzioni di 2 milioni e 200.000 euro, con un rientro del 310% a beneficio del territorio. Questi i numeri che mi portano a vedere nel settore cinematogr­afico un potenziale veicolo economico da sfruttare, senza compromett­ere i settori strategici. Il gioco, quindi, vale la candela; va condotto con serietà e nella massima trasparenz­a.

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