Corriere del Trentino

Caso Ramadan, la destra all’attacco Il sindaco: Centro pace, fiducia piena

Lega Nord: «Il Comune tolga i contributi». La replica: «Fanno un buon lavoro» Passo indietro del primo cittadino: poca trasparenz­a, ma avrei potuto presenziar­e

- Ilaria Graziosi

BOLZANO I contributi del Centro per la Pace non si toccano. Parola di sindaco, Renzo Caramaschi, che ieri, a margine della consueta conferenza stampa per illustrare le decisioni della giunta, non ha potuto fare a meno di affrontare la polemica scatenatas­i dopo «il gran rifiuto» da parte sua di presenziar­e all’incontro con l’accademico e scrittore Tariq Ramadan, una delle personalit­à maggiormen­te presenti nel dibattito contempora­neo sulla questione dei musulmani d’Occidente e il rinnovamen­to del pensiero musulmano. L’incontro si sarebbe dovuto tenere oggi nel capoluogo, ma la «poca trasparenz­a istituzion­ale» dell’evento ha portato Caramaschi a rifiutare di presenziar­e: decisione che ha spinto il Centro per la Pace e la casa editrice a trasferire l’incontro, che si terrà sempre oggi, a Trento.

Come detto, diverse le polemiche suscitate dalla presa di posizione di Caramaschi: dal post del democratic­o Antonio Frena su Facebook con «Il sindaco-scrittore esperto di Pronto soccorso non perde occasione per mostrare la sua intolleran­za», alla richiesta dei consiglier­i della Lega Nord e Uniti per Bolzano che ieri hanno depositato una mozione per togliere i contributi, circa 118.000 euro, al Centro per la Pace. Ma Caramaschi dice no. «Quei soldi sono anche troppo pochi — commenta il sindaco — perché oramai coprono gli stipendi della segretaria e di Comina: tutto il resto viene fatto col fil di ferro grazie alle conoscenze e alla bontà dei personaggi che portano da noi persone umili, che non richiedono compensi». E, con il senno di poi, Caramaschi ritorna sui suoi passi. «Una volta chiariti i dubbi a livello istituzion­ale sul personaggi­o, probabilme­nte lo avrei incontrato — prosegue il sindaco — Ma visto che era incerto, con una posizione non propriamen­te qualificab­ile, allora mi sono tirato indietro. Perché un conto è Renzo Caramaschi, persona, che può fare ciò che vuole, l’altro è il sindaco che deve agire a livello istituzion­ale. Conoscendo e approfonde­ndo la figura di Ramadan, probabilme­nte ci sarebbero state le condizioni. Sia chiaro, però, che non ho chiesto io al Centro per la pace di spostare l’incontro, è stata una scelta operativa della casa editrice». Si può dire che Francesco Comina, coordinato­re del Centro per la pace, abbia un po’ peccato di superficia­lità? «Comina è una bravissima persona, è mio amico, conduce il Centro per la pace molto bene — sottolinea Caramaschi — In questo caso, però, è vero: ha peccato un pò di superficia­lità».

A rispondere per il Centro per la pace, il neopreside­nte Daniele Mistura. «La nostra linea è sempre stata quella di non imporre soluzioni o idee ma di portare delle provocazio­ni per suscitare delle domande — precisa Mistura — Come Centro per la pace, siamo per il dialogo costruttiv­o, con l’intento di andare a costruire ponti, piuttosto che andare ad ergere muri. Il dialogo si fa anche prendendo in consideraz­ione idee diverse. Le diverse critiche che sono state sollevate provengono dalla spinta dei pregiudizi: ogni affermazio­ne di Ramadan andrebbe capita bene nel contesto in cui viene fatta. Lui chiarament­e, per portare un cambiament­o anche nella complessit­à che richiede la religione islamica, propone dei percorsi che vanno capiti bene, perché rischiano di essere travisati. Da questo punto di vista, Trento tradiziona­lmente ha avuto sempre un fermento e un dibattito più aperto di fronte a queste cose rispetto a Bolzano, che rischia di attaccarsi a gruppi che si fermano a particolar­ità, facendola passare per una città poco disponibil­e al dialogo, una città che va più verso la chiusura». E per quanto riguarda il taglio dei finanziame­nti richiesto dall’opposizion­e, «facciamo un servizio che vada nell’ottica di coinvolger­e personaggi che aprano al dibattito — conclude Mistura — una linea da cui difficilme­nte ci sposteremo».

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Il libro «Il musulmano e l’agnostico», scritto a quattro mani da Ramadan (nella foto) e Riccardo Mazzeo, doveva essere presentato oggi alla Lub
Dopo il rifiuto del sindaco di presenziar­e, il Centro per la pace ha spostato l’incontro a Trento
La vicenda Il libro «Il musulmano e l’agnostico», scritto a quattro mani da Ramadan (nella foto) e Riccardo Mazzeo, doveva essere presentato oggi alla Lub Dopo il rifiuto del sindaco di presenziar­e, il Centro per la pace ha spostato l’incontro a Trento
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Giovannett­i
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Caramaschi

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