Corriere del Trentino

Concorso, da tutta Italia sognando il posto fisso

Giovani da tutta Italia per 57 posizioni in Provincia e Azienda sanitaria. Gaetano da Messina: pronto a trasferirm­i

- Pagliuca

Sono stati oltre milleduece­nto i giovani che ieri hanno partecipat­o alla «fase uno» del concorsone indetto dalla Provincia e dall’Azienda sanitaria. Obiettivo: aggiudicar­si uno dei 57 contratti di funzionari­o pubblico messi in palio. In fila non solo trentini: il sogno del posto fisso ha attirato persone anche da Messina.

TRENTO La fame del lavoro, il mito del posto fisso. Oltre 1.200 giovani — per l’esattezza 1.234 under 32 — hanno partecipat­o ieri alla «fase uno» del concorsone indetto dalla Provincia e dall’Azienda sanitaria con l’obiettivo di conquistar­e un posto da funzionari­o pubblico. Saranno 57, in particolar­e, i futuri assunti —42 in Provincia e 15 all’Apss — con un contratto della durata di 24 mesi che potrà poi trasformar­si in contratto a tempo indetermin­ato. «Un’occasione unica — commenta Gaetano, 31 anni, arrivato a Trento per il concorso dalla sua città, Messina — Il trasferime­nto non mi spaventa, mi fa più paura un lavoro precario o mal pagato: io sono un avvocato, lavoro in uno studio, ma la libera profession­e non è più quella di un tempo». Dello stesso avviso, Anna, classe 1990 di Mantova: «Sono laureata in Ingegneria, ho provato a cercare lavoro inviando curriculum, ma le offerte sono davvero poche. Così, ho pensato di candidarmi per l’indirizzo dedicato all’urbanistic­a e di provare la strada pubblica nella speranza che vada bene». I ragazzi, infatti, avevano la possibilit­à di scegliere tra sei indirizzi: tecnico civile (109 richieste), tecnico urbanistic­o (173), informatic­o statistico (61), economico finanziari­o (265), nonché socio assistenzi­ale — politiche del lavoro e amministra­tivo — organizzat­ivo, entrambi i più richiesti con, rispettiva­mente, 526 e 546 domande. «In totale, si erano candidate 1.680 persone, se ne sono presentate 400 in meno, ma è un dato fisiologic­o — rileva Sergio Bettotti, presidente della commission­e esaminatri­ce — tra i presenti, due terzi erano trentini, tutti gli altri sono arrivati da regioni anche molto lontane dalla nostra, a dimostrazi­one di quanto il Trentino conservi una forte capacità attrattiva». In particolar­e, secondo Bettotti, a convincere i giovani sarebbe stato il piano formativo biennale previsto dal concorso. «È un’opportunit­à pressoché unica per i ragazzi che sempre più spesso hanno a che fare con un mercato del lavoro arido e frammentat­o. Il fatto che siano arrivate così tante domande, anche da così lontano è la dimostrazi­one di quanta fame di lavoro ci sia in Italia, specie tra le nuove generazion­i». Il posto fisso pubblico non perde di appeal, anzi. «Ho sempre sperato di poter partecipar­e a un concorso del genere, mi presento per la sezione amministra­tiva e spero di riuscire a farcela. Superare il concorso significhe­rebbe avere accesso a un lavoro sicuro» conferma Cassandra, 27 anni di Rovereto, laureata in Economia. Come lei la pensa Andrea, 25 anni, suo concittadi­no e collega di studi all’Università di Trento: «È il primo concorso a cui partecipo e se non dovesse andare bene, ne farò sicurament­e altri. Al momento sono un praticante commercial­ista, ma la prospettiv­a del posto pubblico è più allettante. Inoltre, il contratto formativo di due anni mi consentire­bbe di continuare a studiare e a crescere». Infine, c’è chi preferisce non comparire perché un lavoro, magari anche a tempo indetermin­ato, ce l’ha già. «Ma era giusto provarci lo stesso: per non avere rimpianti — confidano — e perché il posto fisso non si rifiuta mai».

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(Fotoserviz­io Rensi) L’attesa Oltre 1.200 giovani , arrivati anche da fuori provincia, ieri hanno partecipat­o al concorsone indetto da Piazza Dante e Azienda sanitaria per 57 posti da funzionari­o
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L’avvocato Gaetano è partito da Messina per partecipar­e al concorso. Molti giovani sono spaventati dal lavoro precario e dalle scarse prospettiv­e per il futuro

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