L’Upt «ridisegna» il turismo estivo Patt: noi più avanti
«La vacanza attiva non basta, bisogna internazionalizzare». In sala Viola, Malossini e Zampiccoli
«La vacanza attiva non basta, bisogna internazionalizzare». Pressing dell’Upt sull’assessore Michele Dallapiccola per promuovere un turismo «più aperto» che guardi anche a Cina, India e Paesi arabi. Panizza: il Patt è più avanti.
TRENTO «Bastano i Suoni delle Dolomiti? Basta il concetto di vacanza attiva per il turismo trentino?» si chiede Tiziano Mellarini, assessore alla cultura della giunta Rossi, che in veste di segretario provinciale dell’Upt fa gli onori di casa nel convegno ospitato dall’auditorium della cantina LaVis.
«Come internazionalizzare l’offerta turistica trentina estiva» è il titolo dell’appuntamento promosso da partito e gruppo provinciale Upt. Assieme ad alcuni esperti si discutono le «proposte accattivanti» (come le definisce Mellarini) per il comparto, soprattutto a favore di stagione estiva che attiri ospiti da tutto il mondo, compresi i nuovi ricchi di Cina, India, Paesi arabi. Per il partito è il primo passo di un più vasto programma di spunti su economia, lavoro, agricoltura, autonomia, che verranno elaborati guardando alle elezioni amministrative provinciali. L’Upt quindi cambia passo e cerca un ruolo da protagonista nel centrosinistra autonomista per il 2018.
Dualismo
«Non abbiamo nulla contro chi gestisce l’attuale delega», premette il segretario, cercando di non alimentare dualismi con l’assessore Michele Dallapiccola (Patt), in uno dei settori più importanti anche in chiave elettorale. «Elaboreremo un documento per il futuro, in vista del 2018 — precisa — Vogliamo avere una funzione trainante nella coalizione e ampliare il contributo di cittadini, imprese, società».
Feeling al centro
Il richiamo sembra funzionare. In sala oltre ai rappresentanti delle categorie economiche si vedono alcuni politici di centrodestra. In platea Walter Viola, per Progetto Trentino, Mario Malossini, sempre attivo nel comparto turistico, Ettore Zampiccoli, che di professione è consulente nel settore. In politica contano le presenze e le assenze. L’Upt schiera Mauro Gilmozzi, Pietro Degodenz, il capogruppo Mauro Passamani, Mario Tonina. Assenti i colleghi di Patt e Pd.
Dal punto di vista del contenuto, il convegno si concentra sulle «potenzialità inespresse» del turismo locale. Pur considerando ottime le performance del 2016 (l’anno migliore per il Trentino) e dell’estate scorsa (+7,6% negli arrivi, +5,6% nelle presenze), l’Upt rileva diverse possibilità di miglioramento. In estate infatti le presenze di turisti stranieri si riducono al 20%.
Gli esperti
Joseph Schirgi, austriaco, direttore della località turistica tirolese di Serfaus Fiss Ladis, offre quindi l’esperienza di quella che in dieci anni è diventata la meta internazionale più amata per famiglie: solo nell’estate del 2016 ha ospitato 240.000 bambini e adolescenti under 15. Marcella Morandini, direttrice della Fondazione Dolomiti Unesco, ribadisce che i tre cardini del brand dolomitico sono unicità geologica e strumenti legislativi ad hoc per proteggere e gestire l’ambiente.
Pietro Beritelli, svizzero, docente di management turistico all’università di San Gallo, cita i casi delle località che si sono consolidate nel turismo ad elevata capacità di spesa. Il docente cita Engelberg, nella Svizzera centrale, diventata la mecca degli indiani anche fuori stagione, Zell am See, in Austria, dal 2005 invasa dal turismo arabo abbiente, Cesky Krumlov, in Boemia, amata dai cinesi. La controindicazione è che «si perde identità». «Bisogna esserne consapevoli» conclude.