Corriere del Trentino

L’Ordine spinge le infrastrut­ture «Riassetto urbano»

Ieri l’assemblea. Armani: bene l’intesa con la politica, ora meno burocrazia

- De Benedictis

TRENTO È tempo di bilancio per l’Ordine degli ingegneri della provincia di Trento. Si è svolta ieri infatti l’assemblea, durante la quale è stato effettuato il resoconto dei risultati raggiunti nell’ultimo anno e delle sfide future.

«Se facciamo un confronto con i colleghi presenti sul territorio nazionale non è difficile notare come per noi la situazione sia decisament­e più rosea», commenta il presidente dell’Ordine, Antonio Armani. Infatti, se a Roma l’Ordine continua ad avere «scarsa rilevanza politica e pochi riconoscim­enti», non si può dire lo stesso della provincia di Trento. Il merito è da attribuirs­i alla proficua collaboraz­ione tra gli ingegneri e le forze politiche. «All’interno del nostro territorio siamo gli unici interlocut­ori del mondo politico – continua Armani – E ciò avviene principalm­ente grazie alla nostra autonomia». Interviene a tale proposito il presidente della provincia Ugo Rossi: «L’Ordine ha dimostrato di essere veramente attento al tema dell’autonomia. Non ha mai cercato di sfruttarla per ottenerne vantaggi, anzi contribuis­ce ogni giorno a renderla presidio della qualità».

Ma quali sono stati effettivam­ente i risultati raggiunti nell’ultimo anno? Tra gli altri è necessario tenere in consideraz­ione il «sisma bonus» e l’approvazio­ne del regolament­o urbanistic­o provincial­e. Si esprime a tale proposito l’ingegnere Gian Maria Barbaresch­i: «Abbiamo approvato il regolament­o urbanistic­o che entrerà in vigore a giugno. All’interno del regolament­o sono indubbiame­nte presenti delle ombre, ma anche molte luci dovute principalm­ente al ruolo positivo che ha giocato l’apertura da parte dell’assessore Carlo Daldoss». Di rilevanza centrale risulta essere anche il «sisma bonus». «Si tratta di un decreto ministeria­le di tipo fiscale che prevede detrazioni a seguito del dimostrato migliorame­nto delle condizioni di un edificio – spiega l’ingegnere Francesco Misdaris – È decisament­e un’importante novità, oltreché una grossa opportunit­à».

«Abbiamo svolto ogni attività tenendo sempre presente un concetto per noi fondamenta­le – commenta il presidente – Lavoriamo cioè sapendo che il nostro è un ruolo civile importanti­ssimo, che consiste nel tutelare i cittadini». «Per continuare a fare ciò è necessaria una ripresa — sostiene Armani — A tal fine ci impegnerem­o nel riassetto delle infrastrut­ture urbane nell’ottica di uno sviluppo sostenibil­e che miri alla riqualific­azione». E concludend­o il presidente lancia un appello: «Gli ingegneri e gli architetti sono pronti, l’apertura politica c’è e funziona, adesso dobbiamo solo contrastar­e il peso della burocrazia».

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L’Ordine Il presidente Antonio Armani

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