Riforma cultura L’opzione Viola torna d’attualità
L’assessore non si sbilancia sullo stralcio del cda unico: «Andremo in Aula e vedremo»
TRENTO «Noi andiamo avanti. La norma sul cda unico è inserita nella legge che arriverà in Aula. Finita la discussione generale, faremo le nostre valutazioni, con tutta la maggioranza. Ma al di là dell’aspetto del cda, c’è la questione del coordinamento tra musei, provinciali e no. È stata avanzata una richiesta forte per portare tutti gli enti al tavolo della pianificazione». Tiziano Mellarini, assessore alla cultura, non si sbilancia sul possibile stralcio della norma sul cda unico per i musei provinciali, un’ipotesi discussa dalla coalizione per evitare l’ostruzionismo (Corriere del Trentino di ieri). Le sue parole però fanno intuire quale potrà essere il terreno della mediazione.
La precisazione dell’esponente Upt segna il ritorno in campo dell’opzione inserita nell’emendamento condiviso sia da lui che da Walter Viola (Progetto Trentino), formalmente parte dell’opposizione. È Mellarini stesso che ricorda il contenuto del dispositivo approvato dalla quinta commissione del Consiglio provinciale, presieduta da Lucia Maestri. Quest’ultima aveva presentato le dimissioni, poi ritirate, proprio per protesta contro l’affossamento dell’unificazione in un solo cda dei board dei quattro musei provinciali. Su questa ipotesi grava a sua volta la minaccia di ostruzionismo di Progetto Trentino: una risposta al Pd che aveva accettato il coordinamento in cambio dell’ok alla fusione.
I giochi, sulla riforma della cultura che rischia di nascere azzoppata, sono complicati, così come i rapporti interni alla maggioranza. Per il momento la norma sui musei rimane parte della legge. «Andiamo in Aula e vedremo — prosegue l’assessore — Ci confronteremo con le forze politiche e dopo la discussione generale faremo una riflessione con tutta la maggioranza. Il testo è importante perché ha tante proposte: fondo per lo spettacolo, misure per start up, biblioteche, distretti culturali».
Possibile quindi che Mellarini non voglia salire sulle barricate per difendere il passaggio che sembra stare a cuore solo ai «dem». Accanto all’opzione dello stralcio, l’attenzione è rivolta all’emendamento di Viola. Prevede l’istituzione di un coordinamento per la pianificazione e la programmazione delle attività aperto ai musei non provinciali, ad esempio il Diocesano tridentino. Il tavolo con i direttori degli enti, nel disegno del dispositivo, è coordinato dal dirigente provinciale del settore, quello politico con i presidenti dei cda è invece guidato dall’assessore.