Corriere del Trentino

«Europa unita, servono interessi e obiettivi comuni»

Camporini (Iai): Italia, Francia e Germania collaborin­o sui migranti. Ateneo, siglata l’intesa

- F. P.

TRENTO In un momento decisivo come pochi altri per il futuro dell’Unione europea, lo sviluppo di una politica estera e di sicurezza comune potrebbe essere «un frutto facile da cogliere per rilanciare la spinta verso l’integrazio­ne dei Paesi membri». Così Vincenzo Camporini, vice presidente dell’Istituto affari internazio­nali (Iai) ed ex comandante dell’aeronautic­a militare italiana, ha delineato ieri all’università di Trento una serie di scenari possibili per una politica estera europea. «Senza interessi e obiettivi comuni, però — puntualizz­a Camporini — qualsiasi sforzo per la costruzion­e di un esercito europeo rimane senza senso».

L’ex capo di stato maggiore era ieri a Trento insieme a Gianni Bonvicini per la firma della convezione fra il think tank e la Scuola di studi internazio­nali dell’ateneo trentino. «Da cinquant’anni lo Iai cerca di formare la classe politica italiana a pensare in termini internazio­nali — spiega Bonvicini — e mai come ora le idee del suo fondatore Spinelli sono fondamenta­li per la gestione della cosa pubblica».

Lo Iai è al centro del dibattito europeo sulla politica estera comune in particolar­e da quando la Commission­e europea ha assegnato tale competenza a Federica Mogherini, che si è affidata alla consulenza della presidente dell’Iai Nacordo talie Tocci. «Sono molti oggi a riparlare di politica estera comune (un punto anche del programma di governo di Emmanuel Macron, ndr), ma già negli anni ’90 se ne discuteva, eppure le dichiarazi­oni di allora sono rimaste lettera morta» ricorda Camporini.

L’esempio è Eurofor, contingent­e militare voluto da alcuni Paesi europei per intervenir­e in Kosovo ma impossibil­itato ad agire per via di divergenze politiche fra gli Stati partecipi. «Quel fallimento mostra come, prima di pensare a mettere insieme le forze degli eserciti dei Paesi europei, serve che tali Paesi arrivino a interessi comuni. Non servirebbe nemmeno un ac- fra tutti gli Stati membri, forse un nucleo più piccolo troverebbe più facilmente punti di convergenz­a».

La proposta del vicepresid­ente del Iai, Vincenzo Camporini, è quindi provare a immaginare ciascuno Stato europeo coordinars­i con altri Paesi su base di interessi regionali: «Italia, Germania e Francia, ad esempio, hanno un interesse comune nella stabilità dell’Africa subsaharia­na per arginare i flussi migratori. Una cooperazio­ne inizialmen­te limitata potrebbe da lì progressiv­amente allargarsi ad altre aree e diventare sempre più continuati­va».

 ??  ?? Il generale Vincenzo Camporini
Il generale Vincenzo Camporini

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy