Lošek: l’opera è responsabilità per il futuro
Presentata la stagione 2017-2018. Debutto con l’Antilope di Staud. Si chiude con la Traviata
Presentata ieri al Südwerk di Bolzano la prossima stagione operistica regionale 201718. Aldilà dei motivi logistici che hanno portato alla scelta dell’insolita location, come ha spiegato Chiara Zanoni, presidente della Fondazione Haydn di Trento e Bolzano che organizza la rassegna, il fatto che la presentazione sia avvenuta nella jazzkeller bolzanina ha anche un azzeccato valore simbolico. Escape from reality, questo il nome della terza parte della trilogia curata da Matthias Lošek, si riallaccia alle stagioni precedenti del progetto Opera 20-21, The irony of live nel 2015-16 e Love and other cruelties nel 2016-17 e rinforza l’approccio mostrato dal direttore artistico della rassegna.
Il motto Escape from reality fa riferimento al doppio valore dell’arte, quello di estraniarci dalla realtà, ma anche quello di permetterci di riflettere sul nostro essere nel presente. «Quello che faremo non sarà lavorare con la tradizione del passato, ma lavorare con la tradizione del presente — ha detto Lošek — La cosa più importante è prendere seriamente questa forma di espressione artistica, vederla collegata alla nostra realtà e al nostro tempo, altrimenti se ci si limita al repertorio dichiaratamente tradizionale e a vederlo come una forma di puro intrattenimento, si rischia di fare dell’opera un vecchio museo polveroso. La funzione dell’arte e dell’opera in particolare è qualcosa di più, dovrebbe invece aiutarci a riflettere sulla nostra vita e sulle nostre responsabilità». E aggiunge. «Non dimentichiamo che il presente sarà il passato per il futuro».
Anche nel 2017-18 il focus sarà quindi sull’opera contemporanea e in più la rassegna avrà un legame in più col territorio. Cinque gli appuntamenti in programma. Due saranno riservati ai vincitori del bando Fringe rivolto nel 2016 dalla Fondazione Haydn agli autori contemporanei locali. Ad andare in scena nel febbraio 2018 saranno le due opere inedite selezionate da una giuria internazionale, rispettivamente Gaia del compositore brissinese Hannes Kerschbaumer su libretto di Gina Mattiello e Curon–Graun Storia di un paese affogato del gruppo di artisti con base a Rovereto che si cela dietro al nome OHT, Office for a Human Theatre, su musiche del compositore estone Arno Pärt.
In un ideale riferimento all’Euregio il primo Artist in residence, novità della prossima stagione, sarà il giovane e acclamato compositore Johannes Maria Staud di Innsbruck. L’opera surreale e ironica di Staud Die Antilope su libretto del poeta tedesco Durs Grünbein aprirà la stagione e andrà in scena a Bolzano in prima nazionale il 2 dicembre 2017. Un brano di musica da camera di Staud sarà eseguito invece al Südwerk. Seguirà in gennaio al Teatro Sociale di Trento l’opera di un giovane compositore italiano, Roberto Vetrano, dedicata alla figura dello scienziato Ettore Majorana Cronaca di infinite scomparse, dove la musica sottolinea e dà corpo alle possibili congetture sulla misteriosa scomparsa dello scienziato. L’ultimo appuntamento con La traviata di Giuseppe Verdi, non è una mera concessione alla tradizione, ma rilancia il capolavoro verdiano nell’attualità del tempo presente con la regia firmata dal giovane bolzanino Andrea Bernhard.