Corriere del Trentino

Auguri Radio Tandem Libro e festa per i 40 anni

- Di Massimilia­no Boschi

Radio Tandem compie oggi quarant’anni e festeggia l’anniversar­io con una giornata di «porte aperte» che si terrà sabato pomeriggio dalle 14.30 alle 19.30 e con Tandem 40 anni di radiofonia e informazio­ne fuori dal coro un libro (con cd allegato) scritto da Paolo «Crazy» Carnevale e pubblicato da Riff Records.

Il volume, che verrà presentato questa sera alle 18 presso la sala di piazza Nikoletti, racconta origini e sviluppi del «velocipede con l’antenna» nato come «Radio Popolare» e ribattezza­to col nome attuale nel 1982. L’autore descrive con precisione le origini della radio, non dimentican­do che a permettere il «concepimen­to» di Radio Tandem (come di tante altre emittenti private), fu la Corte Costituzio­nale che con la sentenza 202 del luglio del 1976 liberalizz­ò le trasmissio­ni via etere in ambito locale. Fu, infatti, grazie a questa sentenza che un collettivo di Oltrisarco decise di «metter su» una radio. «Fu così — scrive Carnevale — che Daniela, Maria Luisa, Rosi, Tiziano, Ennio, Giuliano, Marco, Adriano, Renzo, Paolo ed altri componenti del Collettivo di Oltrisarco cominciaro­no a ragionare sull’opportunit­à di dare vita a un’emittente alternativ­a che diventasse la voce del quartiere diffusa in modulazion­e di frequenza».

A tal scopo venne costituita una cooperativ­a per permettere alla radio di incomincia­re a trasmetter­e e il 24 maggio 1977, in via Claudia Augusta, proprio di fronte alla casa di Dalpiaz, venne alla luce quella che oggi conosciamo come Radio Tandem.

Il testo di Carnevale rende benissimo l’idea delle difficoltà del «battesimo»: «L’antenna fu montata sopra la casa di Dalpiaz e da lì venne tirato rocamboles­camente un cavo che portava all’altro edificio e quindi al trasmettit­ore». Non tutto andò a meraviglia, come racconta lo stesso Dalpiaz all’autore: «Quando abbiamo messo in funzione il trasmettit­ore, abbiamo causato un blackout totale che per tre giorni ha oscurato tutti i televisori e le radio del quartiere. Non ti dico quanta gente incavolata nera! (l’originale è più esplicito, ndr). Per me, è stata una soddisfazi­one, mi chiedevo cosa ci fosse di tanto interessan­te da vedere in quei televisori… Poi naturalmen­te abbiamo dovuto risolvere il problema, prima che ci mettessero in galera».

Evitato il carcere, la radio cominciò un cammino che non si è ancora interrotto nonostante i tempi cambiati; se si chiede a Carnevale cosa sottolinea­re del libro risponde così: «Che Kus Andergasse­n ha curato l’impaginazi­one e Gregor Marini il mastering del cd allegato. Lo hanno fatto per la buona causa ed il piacere di farlo, nonostante siano rispettiva­mente un impaginato­re e un tecnico del suono». Forse non tutto è perduto.

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