Mart rinnovato, Valduga approva: tecnici già operativi
Il sindaco di Rovereto conferma il progetto: «I nostri tecnici sono già al lavoro»
Sarà il parco delle ex Dame Inglesi il punto in cui Rovereto si collegherà al Mart. Per Francesco Valduga, sindaco della Città della Quercia, si tratta dell’opportunità di «costruire un rapporto più intimo con la città».
TRENTO L’opportunità di «costruire un rapporto più intimo con la città», ma anche la possibilità di sviluppare «collaborazioni di natura progettuale e formativa». Francesco Valduga, sindaco di Rovereto, è consapevole delle potenzialità nascoste — letteralmente — dietro al portone di palazzo Fedrigotti, fra gli alberi secolari e le fontane antiche del parco delle ex Dame Inglesi, che il direttore del Mart Gianfranco Maraniello ha annunciato quale nuovo collegamento fra il museo e la sua città ( Corriere del Trentino di ieri). «Siamo disponibili a valutare tecnicamente e in maniera rapida i bozzetti di Mario Botta — assicura il primo cittadino — ma c’è bisogno di un confronto ampio con l’università».
È l’ateneo, infatti, a gestire palazzo Fedrigotti (dove hanno sede alcune aree di ricerca del Dipartimento di scienze cognitive, parte del Cimec e della scuola di dottorato di ricerca in Cognitive and brain sciences, nonché uno degli undici centri di ricerca dell’Istituto italiano di tecnologia) e le sue pertinenze: «È necessario dunque un confronto non solo per capire come definire gli spazi, i passaggi e le possibilità di apertura, ma anche rispetto all’intimità di docenti e studenti che va preservata» spiega Valduga.
Parlare di tempi e di costi, dunque, per il sindaco è «prematuro» (anche se l’obiettivo dichiarato da Maraniello per la realizzazione è il prossimo biennio), ma il progetto di collegare il Mart e il centro cittadino attraverso la sistemazione del parco delle ex Dame Inglesi «è un’idea sulla quale c’è la possibilità di esprimersi concretamente in tempi rapidi». Il sopralluogo assieme al direttore del Mart è già stato fatto e il sindaco conferma «la disponibilità del Comune a valutare i bozzetti di Botta (l’architetto ne ha regalati alcuni a Maraniello, ndr) per capire come si possano condurre le modifiche e le concessioni necessarie dal punto di vista tecnico affinché i lavori possano essere eseguiti e per ragionare sul collegamento con la parte finale di corso Bettini».
« Questo ragionamento rientra in un discorso più ampio di ripensamento degli spa- zi condivisi del “condominio” Mart, dunque sul ruolo della piazza, della caffetteria, del rapporto con la biblioteca — aggiunge il sindaco — mi auguro possa portare il museo a interagire ancora di più fisicamente con la città ma anche a sviluppare nuove collaborazioni di natura progettuale e formativa con il Comune e l’università».
L’interazione con i tecnici comunali per capire nel dettaglio la fattibilità del progetto, a ogni modo, è già avviata. I giardini, che si snodano parallelamente a corso Bettini per quasi tutta la sua lunghezza e su più livelli, «si potrebbero prestare a diversi utilizzi sia dal punto di vista degli eventi e degli spazi espositivi, che per l’attraversamento cittadino nella quotidianità con viste e prospettive differenti sull’abitato». Insomma, la strada è tracciata.
Apertura Il Comune valuterà i bozzetti di Botta, poi il dialogo deve coinvolgere tutti